Uno dei retroscena dell'inchiesta "Bivio" contro la cosca di Tommaso Natale. Ad essere derubato, come racconta il capomafia Giulio Caporrimo, sarebbe stato un suo fedelissimo: "Lei ha scoperto dove teneva i soldi e se li sono mangiati! Poi però l'ha perdonata..."
Nell'inchiesta "Bivio" Giulio Caporrimo è stato intercettato mentre parlava da solo nella sua casa di Firenze, dove si era rifugiato nel 2019 perché deluso dai nuovi assetti. Impreca contro tutti, minaccia omicidi e rimpiange la Cupola che era "l'esempio nel mondo" oggi sostituita da "fanghi e miserabili"
Nel blitz contro il mandamento di Tommaso Natale emergono le minacce di morte e gli attentati contro imprenditori e commercianti. Alcuni non si sono lasciati intimorire ed hanno denunciato. Documentata anche la consegna di una busta con i soldi chiesti al titolare di una macelleria
Lo ha detto Patrizia Di Dio, presidente dell'associazione, a commento dell'operazione antimafia “Bivio” che nelle scorse ore ha portato all’arresto di 16 persone
Il commento del sindaco dopo l'operazione "Bivio" dei carabinieri che ha portato al fermo di 16 persone: "Capitali mafiosi non diventino strumento per supplire a carenza di aiuti alle famiglie e alle imprese". Il ministro Lamorgese: "Stato vicino alle forze economiche sane". Plauso dei sindacati: "Cosa nostra si presenta come welfare alternativo"
Ecco l'elenco delle 16 persone per le quali la Procura ha emesso un decreto di fermo. Sono indagate per associazione di stampo mafioso, tentato omicidio, estorsioni, danneggiamenti, incendi, minacce aggravate e detenzione abusiva di armi
Arturo Guarino, comandante dei carabinieri, commenta l'operazione che ha portato al fermo di 16 persone collegate al mandamento di Tommaso Natale: "Grazie a chi ha deciso di denunciare, in cinque si sono opposti al pizzo. La mafia non può prevalere"
Emblematico il nome dell'operazione: "Bivio". Tutto ruota intorno alla rinascita della commissione di Cosa nostra col summit tra i clan del 2018 e la spartizione del potere. L'arresto di Serio e Calogero Lo Piccolo, l'investitura di Palumeri e il ritorno di Caporrimo che scatena il cortocircuito tra i clan
L'operazione "Bivio": 16 gli arresti eseguiti dai carabinieri nell'ambito della lotta tra clan per comandare nel mandamento di Tommaso Natale. Numerosi gli atti estorsivi documentati. Le telecamere hanno ripreso l'incendio di un escavatore. La rabbia dei boss per i cambiamenti epocali in seno a Cosa nostra
Salvatore Lupo, 31 anni e di Monreale, era stato ritrovato senza vita nel carcere di Frosinone il 16 dicembre del 2019. La Procura aveva chiesto l'archiviazione, ma il gip ha invece disposto nuovi accertamenti per individuare eventuali errori da parte dei medici del penitenziario, come sostiene la famiglia
L'ingegnere palermitano aveva 77 anni: era il padre di Dario, il ragazzo che perse la vita nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993. Impegno, memoria, coraggio: era uno dei simboli dell’Italia che non si arrende alla criminalità
Mario Pecoraro e Carlo Salvatore Sclafani, fermati nel blitz "Dominio", per la Procura avrebbero avuto un "rapporto privilegiato" con Gaetano Grassadonia (che non risulta indagato). Gli imprenditori avrebbero orientato le scelte amministrative: "Ci fanno entrare, ci fanno sedere..."
Il comandante dei carabinieri commenta le indagini che hanno portato al fermo di Carlo Salvatore Sclafani e Mario Pecoraro. "Si sono avvantaggiati grazie alla vicinanza alla famiglia mafiosa"
Due imprenditori sono stati fermati dai carabinieri con l'accusa di essere vicini alla famiglia mafiosa locale. Sotto sequestro aziende, conti bancari e un patrimonio immobiliare delle società per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro. Edilizia e onoranze funebre i campi in cui dominavano
Il provvedimento della Direzione distrettuale antimafia è stato emesso nei confronti di Carlo Salvatore Sclafani e Mario Pecoraro, di 46 e 45 anni, considerati vicini alla famiglia mafiosa. Documentate le minacce subite da un imprenditore concorrente nel mondo dei servizi funebri
Il presidente del Consiglio, intervenendo al Senato, ha voluto omaggiare il magistrato ucciso dalla mafia nella strage di via D'Amelio e che oggi avrebbe compiuto 81 anni. La figlia Fiammetta: "E' inutile il ricordo se non si fa qualcosa per aiutare i ragazzi a farli uscire dall'isolamento"
In carcere Domenico Virga, elemento di spicco del mandamento di San Mauro Castelverde-Gangi. Francesco Costanza venne ucciso nel 2001 perché chiedeva il pizzo senza il permesso dei clan alle ditte vicine all'imprenditore di Bagheria Michele Aiello. Del delitto aveva già parlato il pentito Nino Giuffrè
La decisione del gup Elisabetta Stampacchia che sta processando con l'abbreviato il costruttore colluso ed altri imputati dopo il blitz "New Connection" di luglio 2019. Era ai domiciliari da aprile scorso per via del Covid, ma per la Procura avrebbe violato le disposizioni e mantenuto contatti con l'esterno
Al centro del processo lo scontro tra i Salto e i Giambrone che si contesero il potere a partire dal 2013. Un accordo portò poi al predominio dei primi e del boss Nicolò Salto. Gli imputati furono arrestati con il blitz "Kelevra" in cui inizialmente era stato coinvolto anche il giornalista Pino Maniaci
Un villino, ma anche un'azienda zootecnica, 5 auto, un terreno a San Cipirello e rapporti bancari sono stati confiscati al mafioso, condannato a 17 anni con il processo "Nuovo mandamento". Il patrimonio era stato sequestrato nel 2016
Su provvedimento della sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, i carabinieri del Nucleo investigativo hanno messo i sigilli a due appartamenti - uno all'Arenella e l'altro a Villagrazia di Carini - per un valore complessivo di circa 400 mila euro
Nel mirino di polizia e finanza è finito Salvatore Cataldo: nel 2020 era stato condannato all’ergastolo per il duplice omicidio pluriaggravato di Antonino Failla e Giuseppe Mazzamuto, un delitto commesso nel 1999 su ordine di Salvatore e Sandro Lo Piccolo
La decisione di "eliminare" Sigfrido Ranucci, a detta del pregiudicato Francesco Pennino (che in quel periodo si trovava in carcere e aveva incontrato alcuni esponenti della famiglia mafiosa) non fu messa in atto "perché stoppata da Matteo Messina Denaro"
La Cassazione ha respinto il ricorso con il quale l'ergastolano chiedeva il riconoscimento di alcuni periodi di detenzione ai fini dell'ottenimento del beneficio. Per i giudici non ne ha diritto. E' detenuto dal 1991 per mafia ma anche per due omicidi avvenuti nel 1981 e nel 1982