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Pregiudicato rivela: "I Madonia volevano uccidere il conduttore di Report"

La decisione di "eliminare" Sigfrido Ranucci, a detta del pregiudicato Francesco Pennino (che in quel periodo si trovava in carcere e aveva incontrato alcuni esponenti della famiglia mafiosa) non fu messa in atto "perché stoppata da Matteo Messina Denaro"

Una puntata di Report scottante quella andata in onda ieri sera, lunedì 4 gennaio. Il programma di Rai Tre ha fatto luce con le sue inchieste sulla trattativa Stato-mafia, le stragi del 1992 e quelle del 1993 per cui sono indagati dalla Procura di Firenze anche Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri. 

Tra le testimonianze inedite e i documenti esclusivi mandati in onda, anche un video in cui il pregiudicato Francesco Pennino rivela che nel 2010 i Madonia volevano uccidere Sigfrido Ranucci dopo la pubblicazione del libro 'Il Patto', scritto a quattro mani dal conduttore di Report con il collega Nicola Biondo. La decisione, secondo quanto rivela Pennino che in quel periodo si trovava in carcere e aveva incontrato alcuni esponenti della famiglia Madonia, non fu messa in atto perché stoppata da Matteo Messina Denaro, personaggio più influente della mafia e tuttora latitante. 

Il video pubblicato su Twitter

"Francesco Pennino ci racconta dei particolari, che ho tenuto segreti, conservati in un cassetto, ma oggi con questa inchiesta è arrivato il momento di condividerli con voi" ha detto Ranucci prima di mandare in onda l'intervista. "I Madonia volevano farti del male. Dicevano che un libro li aveva ancora di più inguaiati - dice nel video Pennino al conduttore -. Ti volevano fare ammazzare, poi da fuori hanno avuto lo stop". 

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