L'uomo, subito dopo la scarcerazione, avrebbe continuato a intrattenere rapporti col clan di Trapani. Alle Regionali del 2017 avrebbe cercato voti per conto della mafia. Il blitz di carabinieri e Dia, in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare del Gip del Tribunale di Palermo
L'indagato è tra le novanta persone coinvolte nel maxiblitz "Mani in pasta" messo a segno a maggio dalla guardia di finanza contro il clan dell'Acquasanta e i boss Fontana
Vincenzo Fiore era finito in carcere a giugno con il blitz "All in", accusato tra l'altro di concorso esterno in associazione mafiosa. A novembre una nuova ordinanza per associazione a delinquere finalizzata alle puntate illecite, ora retrodata dai giudici e, essendo passati sei mesi, ormai senza effetto
Dopo la sentenza della Cassazione il provvedimento nei confronti dell'imprenditore 89enne è divenuto irrevocabile e interessa sei imprese, 17 rapporti finanziari e 377 immobili, tra cui complessi realizzati a Brancaccio e Campofelice di Roccella
L'imprenditore 89enne avrebbe investito i soldi dei padrini. Dopo la sentenza della Cassazione passano allo Stato definitivamente sei imprese, 17 rapporti finanziari e 377 immobili tra ville, abitazioni, box e complessi residenziali anche in provincia
Il magistrato di Sorveglianza di Spoleto ha accolto il reclamo del mafioso di Brancaccio, recluso al 41 bis a Terni, e ha ordinato entro 60 giorni "la sistemazione di una porta o la costruzione di un muro davanti al water" del cortile passeggi per evitare l'intrusione delle telecamere
L'uomo, appartenente alla polizia penitenziaria, risulta tra gli indagati: a lui è contestato il reato di rivelazione di segreto d’ufficio, commesso al fine di agevolare Cosa nostra
Dopo la pizzeria tedesca “Falcone e Borsellino” scoperto un marchio americano con riferimenti a Cosa nostra. Ferrante, presidente della direzione regionale Pd: "Serve un intervento immediato perché la linea venga ritirata quantomeno nel nostro Paese"
Fedelissimo di Riina, di Giovanni Brusca e poi di Bernardo Provenzano, parente ed amico di pentiti ed ex pentiti, si è spento all'età di 77 anni a Milano. Era stato arrestato nel 2000 dalla Dia
Il processo in abbreviato è nato da un blitz messo a segno dalla squadra mobile a giugno dell'anno scorso. La pena più pesante - 17 anni e 9 mesi - al presunto capo della banda, Antonino Di Maggio. Scagionati altri due imputati
Nello stralcio del processo nato dall'inchiesta "Octopus" in abbreviato la Procura ha invocato anche la condanna del cognato dell'imputato. Il giudice non ha ritenuto necessario ai fini della decisione l'acquisizione delle recenti rivelazioni del collaboratore di giustizia
Scoperta una rete commerciale illecita capace di generare volumi di giocate di almeno 2,5 milioni di euro al mese. Le operazioni sono state messe a segno tra Palermo e Napoli: i gruppi criminali sfruttavano lo “schermo” di agenzie operanti regolarmente accettando scommesse in contanti
Pietro Cusimano era finito in carcere con altre 19 persone il mese scorso, nell'ambito dell'operazione "Resilienza". Nella sua abitazione erano stati ritrovati 5 mila euro, la difesa: "Non ha taglieggiato nessuno, sono i suoi risparmi"
L'audacissimo video - che avrà anche una diffusione televisiva - punta a rileggere in chiave satirica il rito che scandisce l'uscita dei malavitosi dalle questure immediatamente dopo i fermi di polizia. Il massmediologo: "Dobbiamo smetterla di celebrare queste persone"
Dall'inchiesta "Bloody Mary" che ieri ha portato a sei arresti emergono le conversazioni su Whatsapp in cui le associazioni si mettevano d'accordo per rifiutare in massa i trasferimenti collettivi, pagati 6 euro a paziente, e accettare solo quelli singoli rimborsati invece con 36 euro
Le dichiarazioni dell'ex capo del clan di Belmonte Mezzagno, Filippo Bisconti, nell'inchiesta "Bloody Mary" sulla truffa delle onlus: "Luigi Scimò di corso dei Mille voleva comprare uno di questi mezzi, Settimo Mineo si lamentava che a Palermo arrivavano quelle di Bagheria..."
Dall'inchiesta "Bloody Mary" della guardia di finanza emerge che il denaro pubblico veniva distratto utilizzando il trucco dei finti rimborsi spese legati ad attività di volontariato mai svolte. Registrati anche summit nella sede dell'Avel
Gli imputati erano stati coinvolti in un blitz della polizia nato dalle dichiarazioni del pentito Silvio Guerrera. Inflitti 12 anni al ras dello spaccio allo Zen, Fabio Chianchiano, ma del tutto scagionato l'ex capo del clan, Sandro Diele
Scagionati un ingegnere e il figlio del noto avvocato civilista ormai defunto, Marcello Marcatajo. Per gli altri imputati, tra cui tre appartenenti alla famiglia mafiosa dei Graziano, cade l'aggravante di aver favorito Cosa nostra
Le dichiarazioni del neopentito Alfredo Geraci sulla gestione mafiosa della vigilanza in pub, discoteche e feste di quartiere. Il primo a intuire l'affare sarebbe stato il boss Alessandro D'Ambrogio: "Ha autorizzato Andrea Catalano che poi si è arricchito, ha una collezione di Rolex..."
Alfredo Geraci racconta la sua affiliazione "senza punciuta", l'amicizia col boss D'Ambrogio che "mi disse di sposarmi in chiesa", il tariffario per i detenuti che ricevevano anche "ceste e capretti", il ruolo dei fratelli Mulè "che fanno il saluto fascista" e il racket alle "lambrette che portano in giro i turisti"
La rivelazione del neopentito di Porta Nuova, Alfredo Geraci, sull'agguato che sarebbe stato ordinato dal latitante con una lettera: "Lui era scettico sulla provenienza del documento e non concordava sul piano contro il magistrato, disse: 'Perché non viene lui a dircelo?'"
Alfredo Geraci, 41 anni, gravemente malato e padre di tre figli ha deciso di voltare le spalle a Cosa nostra e di collaborare con la giustizia: "Mi occupavo di estorsioni e organizzavo appuntamenti per conto del boss Alessandro D'Ambrogio..."
Dopo cinque gradi di giudizio la Cassazione mette un punto finale ad uno stralcio del processo nato dall'operazione "Alexander" del luglio 2013. Il capo della cosca, titolare di un'agenzia di pompe funebri a Ballarò, si è laureato in Giurisprudenza e ora studia Filosofia