rotate-mobile
Mafia Tommaso Natale

I dialoghi immaginari del boss: "Cosa nostra è finita, ormai è immondizia organizzata"

Nell'inchiesta "Bivio" Giulio Caporrimo è stato intercettato mentre parlava da solo nella sua casa di Firenze, dove si era rifugiato nel 2019 perché deluso dai nuovi assetti. Impreca contro tutti, minaccia omicidi e rimpiange la Cupola che era "l'esempio nel mondo" oggi sostituita da "fanghi e miserabili"

E' risentito, amareggiato. In esilio volontario a Firenze, impreca contro tutti, immagina di sparare ai suoi nemici, rimpiange la Cosa nostra "vera", sostituita oggi dalla "Cosa come ci viene", composta da "miserbili" e "fanghi" e ridotta a "immondizia organizzata". Il boss Giulio Caporrimo sembra farne una malattia, tanto da parlare da solo, da perdersi in "dialoghi immaginari", come li definiscono i carabinieri che lo intercettano, rivolgendosi direttamente ai suoi fantomatici interlocutori. E' uno spaccato surreale e straordinario, quello che emerge dall'operazione "Bivio": mai prima d'oggi si era sentito un sedicente "uomo d'onore" farneticare in solitudine dei suoi problemi né descrivere così aspramente il degrado all'interno di Cosa nostra, tanto da dire lui stesso che "è finita".

Caporrimo, come emerge dall'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Amelia Luise, Dario Scaletta e Felice De Benedittis, appare come un uomo disgustato che ha deciso di allontanarsi da Palermo perché non accetta l'evoluzione (per lui un'involuzione) dell'organizzazione mafiosa. Non accetta i nuovi equilibri e se la prende con l'assenza di "meritocrazia" che ha fatto diventare capo un personaggio come Francesco Palumeri ("è pure della via Pitrè", dicono in tono sprezzante alcuni indagati, come fosse una macchia terribile) e costretto a farsi da parte uno come lui. Non lesina le critiche al boss Calogero Lo Piccolo, che ha fatto questa scelta e non mostra grande considerazione neppure per un capomafia come Settimo Mineo, che sarebbe stato a capo della nuova Cupola. Proprio la rifondazione della Commissione provinciale peraltro appare come uno dei suoi più grandi crucci.

I dialoghi immaginari

Caporrimo era tornato libero nel 2019 ma si sarebbe torvato davanti uno scenario che non condivideva, come spiegano gli inquirenti nel fermo. Così il 3 settembre si era tasferito a Firenze. Nella casa in cui trascorre l'esilio, le microspie facevano "emergere una singolare abitudine di Caporrimo, il quale, mentre era solo in casa, era solito lasciarsi andare ad una lunga serie di riflessioni ad alta voce, immaginando spesso di trovarsi di fronte all'interlocutore con cui di volta in volta intavolava discussioni immaginarie", scrivono gli investigatori.

Giulio Caporrimo-2"Hanno trovato il capomandamento..."

Intorno a mezzanotte del 16 settembre 2019, il boss farfuglia per esempio: "Hanno trovato il capomandamento... gli hanno spostato il rappresentante, che hanno fatto?". Alle 21 del 29 settembre, Caporrimo ragionava: "Sono sbirri, sono sbirri tutti e due, mi hanno messo gli sbirri di sopra, c'è da stare attenti, mi hanno messo gli sbirri di sopra e gli ho detto: 'Scendo io, vado a vedere un poco la situazione com'è là'... 'ah, e io mi spavento'...". E proseguiva: "Invece gli hai accordato la politica, se esce tuo fratello, i primi, il primo bordello lo combina con te... il secondo lo combina con me... e io sono con lui, non ti preoccupare, salite sopra, me la vengono a sucare... Franco (Palumeri, ndr) l'aveva con quello, a questo che ce l'ha con te, me lo ha detto 866 volte che con te e con tuo fratello e lui me lo è andato a combinare".

"Come può sciogliere la Commissione?"

Il 3 ottobre alle 13 Caporrimo riflette sulla Commissione: "E come può dire devono sciogliere la Commissione, lo capisci? Qua chi è che la sa diciamo sono pochi, no, no, ti rompe il cazzo 'sta cosa, capito? O proprio lo vuole fare il pentito (si riferisce a Filippo Bisconti, ndr) però deve sapere di cosa parla! O se no lui è il capomandamento! Ma neanche sa di cosa parla, si vede con lui e ci presenta a Franco (Palumeri, ndr)... Cioè stanno parlando di uno di metterlo fuori famiglia e tu che fai?".

"L'immondizia ormai si è organizzata"

Lo stesso giorno, continuando a parlare da solo, il boss immaginava di discutere con un poliziotto, che chiamava "dottore" e di cui diceva "ha il cimurro dei cani". Ma ce l'aveva anche con l'andamento di Cosa nostra: "Sta finendo, ho lasciato l'immondizia perché l'immondizia ormai si è organizzata, hai capito?". Diceva Caporrimo, sempre parlando con se stesso: "Il migliore ha il cimurro dei cani, pure quelli che prima io pensavo che non l'avevano, hanno un cimurro da buttare, dottore, parando il culo appresso a lei qua i cristini c'ho portato il culo a tutti e io mi sono preso la galera! Dottore, ci sacrifichiamo alla meno peggio, che può dare giustizia anche lo Stato, una vita sociale, ma per fare che, dottore? Sta finendo, ho lasciato l'immondizia, perché l'immondizia ormai si è organizzata, hai capito? Eh, ma sono sbagli che si fanno, che poi a loro gli conviene... dei tossici, stare due, tre anni, Macaluso (il pentito, Sergio, ndr), io li lascerei giocare... Appena arriva qualcuno che ha ambizione e si crede, ci vogliono mettere il fermo a qualcuno che ha i soldi con la droga, dello Zen, li butta a terra e succede il bordello. Ma perché? Ora 'sta cosa di Palermo, a lui gli pare che io gielo faccio fare... Quando doveva discutere i problemi, difetti e gli sbagli che aveva fatto, hanno voluto a me! Di consiglieri non ne abbiamo bisogno, lo sai perché? Perché questi vanno cercando nell'immondizia, non avete bisogno di un consigliere, avete bisogno di Padre Pio!".

"Le regole sono cambiate"

Il 5 ottobre, alle 20, Caporrimo discorreva su cosa fosse diventata Cosa nostra e dialogava idealmente con Michele Micalizzi: "Michè, tu qua non hai più niente da fare, qua dentro questa casa, io ti sto parando il culo, se te lo posso parare e ti ho detto di non scendere perché c'erano morti da vurricchiari sopra di te! Pure sopra i nuovi, gli Inzerillo, e ho discusso tutte cose, vai dritto Michè, vai per i fatti tuoi, di qua non ti devi muovere... Te lo spiego in un'altra maniera: Michè, ma tu la sai Cosa nostra! A te ti pare che non c'è nessuno, io ti lascio convincere così, tu vai girando ovunque, con quale autorizzazione al mandamento, non si capisce! E' cambiato magari il mandamento, lo avete capito? Le regole sono cambiate, sono cambiate tutte cose... A questo non lo voglio, quanto prima ti porto i documenti, E' spione! Processualmente lui è spione, tu lo porti pure nelle discussioni nostre, non lo so a quale titolo... Che dobbiamo fare, Michè? Lo devono sapere gli sbirri, Michè? Io ti do tutti i documenti, tutti gli ergasoli e tu l'hai portato dentro la casa, l'hai portato dentro da me, io che ti devo dire di più?".

"Ora dobbiamo ammazzare a tutti"

La discussione immaginaria con Micalizzi continuava e Caporrimo manifestava istinti omicidiari: "Mi vuoi fare una cortesia? Ora ti devi levare di mezzo la minchia, ma che vivi d'invidia pure tu? Sparateci, perché io ho bisogno di te? Il cittadino deve fare... Ma chi cazzo siete? Ma fatevi i bravi, fate i bravi, che si trova a chi è che struppia e poi non voglio sapere niente! Si mettono nel mezzo due drogati per mille euro di roba, vengono a fare incazzare la famiglia... Ti fai la riunione, ma quale riunione ti fai, Giusè? Se non lo so io... Ora dobbiamo ammazzare a tutti!".

"Faccio sparare a Palumeri"

L'8 ottobre alle 20.50 il boss parlava del suo rivale, Palumeri, che con lui avrebbe avuto pure un debito: "Io ci sono, fino a prova contraria... Se lui si affida a me, noi facciamo cose buone! Se lui cammina per i cazzi suoi io non lo posso aiutare... Questo è combinato pure! Ma lo sanno che significa essere combinato? Tutte le volte mi viene a dire le stesse tarantelle, poi fa passare altri due mesi... I soldi dammi, questo cornuto e sbirro di qua... Ora ci sparo! Ci faccio sparare, hai capito? E' come suo figlio, suo figlio più cornuto di lui, più di 50 mila euro mi ha fottuto".

"Il consigliere comanda più di chi comanda"

Il 10 ottobre Caporrimo se la prendeva anche con i Lo Piccolo, che avevano scelto Palumeri: "E' andato a combinare a questo, quello è una buttana, ma c'ho colpa io, me la sono fatta entrare io dentro, non c'era nessuno... Perché tu distruggi la famiglia, tuo fratello decideva e minchia corna cazzo! Si vanno a fare uomini d'onore... Come fate a farlo un uomo d'onore che ha sua sorella che ficca, sua madre ficcava, queste informazioni dove cazzo le prendete? Perché Claudio (Lo Piccolo, ndr) è in grado di dare queste informazioni di qualcuno? Claudio è un minorato mentale! Minchia munnizza, minchia munnizzaro (lo ripete diverse volte, ndr), senza dignità... Il consigliere comanda più di quello che comanda, perché se il consigliere ci arma la guerra lui ha finito di vuciare, dura due giorni. Il consigliere si sente, lo scemo della famiglia..."

"Sono 4 mesi che i carcerati non mangiano"

Poi continuava a contestare la scelta di Palumeri: "I cristiani si sono tirati indieto perché hanno capito purtroppo, c'è l'immondizia che gira! Tu puoi fare alleanze con tutto il mondo... E' la vita, è andata così e non posso fare altro che prenderne coscienza, purtroppo". E aggiungeva, sempre riferendosi a Palumeri: "Sto coglione nella vita non lo so che cosa avrebbe potuto fare questo tranne spunnaci la minchia ai cristiani... Quattro scafazzati (lo ripete tante volte, ndr)... Già gli pare che è il capo provincia questo... Se cortesemente mi puoi fare avere quei soldi, tu li dovresti mandare ai carcerati però vedi che è da 4 mesi che ne parliamo, 4 mesi che i carcerati non mangiano...".

"Io sono Cosa nostra, loro sono Cosa come ci viene!"

Il 13 ottobre Caporrimo riprendeva il proposito di ammazzare Palumeri: "Io a questo ci sparo e poi ce la minano, io ho l'impressione che ci sparo, lui e suo padre, siete due truffaldi, ma vabbè, chi ti ha fatto, lasciamo perdere, sei abusivo! E ora ti metto fuori famiglia io! Sistemiamo tutta la famiglia! Capomandamento e sono peggio degli zingari, loro parlano di cariche, ma perché lui poteva avere una carica? Poteva tenere una carica? Addirittura di capoprovincia? Dai, dai, è finito, è una farsa, io non mi ci voglio trovare, io sono Cosa nostra! Loro sono, sono Cosa come ci viene, si potrebbe dire così, Cosa come ci viene! Qual è Cosa nostra? Quella di Cosa nostra era già, si è rotta, allora dobbiamo stacccare questa cosa ora... Stiamo parlando della munnizza!".

"S'immischiò Stidda e Cosa nostra"

Il boss si interroga poi ancora sulla nuova Cupola: "Ma questa Commissione come l'hanno fatta? La fanno tre mandamenti? Quanti erano due, tre? Non si capisce e come fanno a decidere? Ma che sono pazzi? E innazitutto il rappresentante della famiglia chi lo ha deciso? Questa era Cosa nostra, se ci devono ridurre come gli stiddari, ma loro ci sono ridotti ormai e s'immischiò Stidda e Cosa nostra! Quattro assassini di merda che poi si sono pentiti, hanno fatto e disfatto, a Palermo si spaventano, quattro miserabili sono, ma chi se la fida a fare, già oggi giorno quando ci parli di fare un lavoro scappano, non li vedi più! Questi sono facili da scannare, sono quattro fanghi, questi sono abituati alla munnizza in mezzo alla stada, affangata, non hanno nulla, presuntuosi, uno li ammazza subito... Non sono brava gente... ci si fa saltare la testa! Si ci insegna l'educazione... ora non esiste!".

"Siete la consumazione, io me ne vado!"

Caporrimo proseguiva sul degrado all'interno dell'organizzazione criminale: "Ora ci mettono gli stranieri, non c'è materiale, il materiale manco esiste... Eravate l'esempio del mondo e qual è questa Commissione? Io manco ne conosco uno, chi l'ha fatta questa Commissione? Cinque cristiani, va! Perché le famiglie ci sono? Dove sono le famiglie? Stiamo parlando di fanghi... Io la mia famiglia e come l'ha fatto la famiglia? L'hanno sconzata, infatti gli ho detto rifatti la famiglia... Quello sempre il portaborse ha fatto, che sa di Cosa nostra? E' la consumazione con i malati di testa, siete la consumazione in questo Pagliarelli... Io ti potrei dire: a che titolo stai venendo? Perché tu non hai titolo, lo sai, effettivo è uno... capomandamento e parliamo di quella che è la più in regola... Io me ne vado a questo punto, non voglio avere a che fare... Ma chi sei tu?".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

I dialoghi immaginari del boss: "Cosa nostra è finita, ormai è immondizia organizzata"

PalermoToday è in caricamento