"Ha ucciso un ragazzo con una coltellata dopo una rissa in un pub": condannato a 10 anni
La sentenza per l'omicidio di Vincenzo Trovato, 22 anni e di Trappeto, ammazzato la notte del 12 agosto del 2022 davanti ad un locale sul lungomare di Balestrate, di cui è accusato Gianvito Italiano. I giudici hanno riqualificato il delitto da volontario a preterintenzionale e riconosciuto l'attenuante della provocazione. La Procura aveva chiesto 16 anni
Dieci anni di carcere. E' questa la condanna che la seconda sezione della Corte d'Assise, dopo una lunga camera di consiglio, ha deciso di infliggere a Gianvito Italiano per l'omicidio di Vincenzo Trovato, 22 anni, originario di Trappeto, ammazzato con una coltellata alla gamba al culmine di una serie di scontri e di risse sul lungomare Felice D'Anna, a Balestrate, davanti al pub Ape Zone-Why Not, il 12 agosto del 2022. I giudici hanno stabilito che si sarebbe trattato di un omicidio preterintenzionale e non volontario e hanno anche deciso di riconoscere all'imputato l'attenuante della provocazione.
L'ultima storia su Instagram prima di morire | Video
La Corte, presieduta da Vincenzo Terranova (a latere Mauro Terranova), ha quindi accolto solo in parte la richiesta formulata dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dai sostituti Alfredo Gagliardi e Daniele Sansone: i pm avevano deciso infatti di non invocare l'ergastolo per l'imputato, ma, con il riconoscimento dell'attenuante della provocazione, di chiedere una condanna a 16 anni e 4 mesi reclusione. I giudici hanno anche riconosciuto ai famigliari della vittima, parte civile nel processo con l'assistenza dell'avvocato Giuseppe Muscolino, provvisionali di alcune centinaia di migliaia di euro. Italiano è difeso dall'avvocato Franco Lo Sciuto, che ha da sempre sostenuto che l'imputato sia stato aggredito dalla vittima e si sia semplicemente difeso. Ma in subordine aveva chiesto alla Corte proprio la riqualificazione dell'omicidio in preterintenzionale, come ora è avvenuto.
La madre della vittima: "Adesso vogliamo giustizia"
Le varie fasi dell'aggressioni erano state riprese da alcune telecamere di sorveglianza e sono state anche mostrate ai giudici durante il dibattimento. Italiano, che venne bloccato subito dopo il delitto, aveva ammesso le sue responsabilità e, per l'accusa, si sarebbe trattato - anche con l'attenuante - di un omicidio volontario perché l'imputato "voleva uccidere, poteva fermarsi e non l'ha fatto". Tuttavia, come era stato detto dai magistrati durante la requisitoria, la vittima, che ad un certo punto si era allontanata, era tornata sul posto dopo i primi scontri, brandendo una chiave inglese.
L'avvocato dell'imputato: "E' stato aggredito e si è solo difeso"
Italiano aveva comunque raccontato, anche se con diverse versioni, l'accaduto, ammettendo di aver avuto con sé il coltello, "ha chiesto scusa e si è anche ripetutamente commosso", aveva ricordato il pm, spiegando che "quando la vittima gli avrebbe messo una mano sul collo, probabilmente per allontanarlo, sarebbe scattato e partito anche lui". Per la famiglia di Trovato l'imputato meritava invece la massima pena, senza alcuna attenuante, visto che aveva tolto la vita ad un ragazzo di appena 22 anni e senza alcun motivo o giustificazione.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, quella sera ci sarebbe stata una prima discussione tra la vittima ed un cugino dell'imputato, ma sarebbe stato poi lui ad intervenire prima verbalmente e poi sferrando un pugno a Trovato. Le acque sembravano essersi calmate perché questi si sarebbe allontanato, salvo tornare dopo una decina di minuti. A quel punto avrebbe "provocato" Italiano, con cui era partita una colluttazione: l'imputato avrebbe dato un calcio alla vittima e poi sarebbe partita la coltellata fatale. Secondo diversi testimoni, Trovato sarebbe comunque riuscito a rialzarsi e a risalire in macchina. Un amico l'aveva accompagnato alla guardia medica ma, prima che fosse trasportato all'ospedale, era morto dissanguato.
