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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Tribunali-Castellammare

Omicidio alla Vucciria, uno degli indagati rinuncia al riesame e resta in carcere

Giovanni Battista Romano ha deciso di non ricorrere davanti ai giudici, mentre domani mattina lo faranno suo padre Domenico e suo zio Matteo. Sono tutti accusati di aver ucciso Emanuele Burgio in via dei Cassari il 30 maggio

Rinuncia a fare ricorso al tribunale del Riesame, Giovanni Battista Romano, uno dei tre arrestati per l'omicidio di Emanuele Burgio, avvenuto alla Vucciria il 30 maggio. Resta quindi in carcere, mentre per suo padre Domenico Romano e suo zio Matteo, che quella sera erano con lui in via dei Cassari, l'udienza è fissata per domani mattina.

I tre erano stati fermati poche ore dopo il delitto dalla squadra mobile, grazie ad un meticoloso lavoro di ricostruzione dei loro movimenti ripresi da diverse telecamere di sorveglianza. Una di queste ha filmato in diretta tutta la scena: nelle immagini si vedrebbe prima una discussione tra gli indagati e la vittima e poi Giovanni Battista Romano prendere una pistola da dietro la schiena e passarla allo zio Matteo che materialmente avrebbe sparato a Burgio, inseguendolo anche.

L'inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Giovanni Antoci e Gaspare Spedale. Domenico Romano è l'unico che durante l'interrogatorio di garanzia, davanti al gip Piergiorgio Morosini, aveva deciso di rispondere alle domande e di dare una sua versione dei fatti. 

Secondo i primi accertamenti, alla base del litigio culminato nell'uccisione di Burgio, ci sarebbero una serie di scontri precedenti, di cui protagonista sarebbe stato proprio il più giovane dei Romano, Giovanni Battista. Che ora ha deciso di non ricorrere al riesame.

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