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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

La Catturandi smantellata dai tagli “Come se la mafia fosse già vinta”

La sezione della Squadra mobile di Palermo famosa per aver arrestato Provenzano e Lo Piccolo rischia di essere smembrata dalla spending review. La Siap: "Tutto questo mentre si sta cercando di catturare l'ultimo grande latitante"

"Salvate la Catturandi". Questo il grido d’allarme diffuso attraverso una nota dal Siap, sindacato italiano appartenti polizia. Pare infatti che la “mitica” sezione della Squadra mobile di Palermo, impegnata a dare la caccia ai latitanti di Cosa Nostra e famosa per aver catturato boss come Bernardo Provenzano e Salvatore e Sandro Lo Piccolo, stia per rimanere vittima dei tagli della spending review.

Parte del suo personale, infatti, sarebbe stato “destinato ad altri servizi” per mancanza di risorse. “Questore e Dirigente della Mobile di Palermo – si legge nella nota del Siap – iniziano a smantellare di fatto la Catturandi, squadra formata da quegli uomini sulle cui fatiche e sacrifici si sono, anche, fondate le carriere e le fortune di molti dirigenti (capi della polizia, vice capi, questori, dirigenti generali e superiori, primi dirigenti). Sarà un caso – continua la nota – che lo smantellamento di questa squadra avvenga per mano del primo che non ci ha ricavato un ragno dal buco?”. Accuse dure, quelle del Siap, che critica fortemente la soluzione di tagliare senza “neppure un tentativo di conciliare le posizioni”. Sottolineando come “l’affidabilità, l’esperienza, la professionalità, i sacrifici di alcuni dei suoi uomini e donne, proprio mentre si sta cercando ad un tiro di schioppo l’ultimo grande latitante (Matteo Messina Denaro), vengono destinate altrove”.

La Catturandi – che nel suo organico conta circa una cinquantina di agenti tra i 25 e i 45 anni – nel corso degli anni, “è stata ed è il segno che la mafia poteva essere sconfitta, che i suoi mostri sacri non erano intoccabili, che vincere era possibile, che il sangue dei troppi colleghi che ci hanno preceduto non era stato versato invano”. La Siap non ci sta che la squadra degli agenti con il passamontagna, simbolo della lotta alla mafia, che ha contribuito a stanare e mettere le manette ai polsi di pericolosi latitanti del calibro di Giovanni Brusca, Giovanni Nicchi, Benedetto Spera, Domenico Raccuglia e Pietro Aglieri, sia resa vittima della politica dei tagli.

Proprio quando, all’appello degli arresti importanti, manca solo il nome dell’ultimo padrino Messina Denaro. “Si doveva aspettare ancora un attimo. Si deve dare la possibilità di chiudere il cerchio a quegli uomini che hanno avuto il gravissimo torto di essere stati troppo bravi, di avere arrestato tutti. A meno che – afferma la sigla sindacale – non si voglia sostenere che poiché, oggi, non ci sono grandi latitanti di Cosa nostra, e che a Palermo e in tutto il distretto di Corte d’Appello non ce ne saranno in futuro, non c’è bisogno della Catturandi strutturata come è sempre stata. Come se – ironizza amara la nota della Siap – la mafia fosse già stata sconfitta”.
 

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