Salvatore Lupo, 31 anni e di Monreale, era stato ritrovato senza vita nel carcere di Frosinone il 16 dicembre del 2019. La Procura aveva chiesto l'archiviazione, ma il gip ha invece disposto nuovi accertamenti per individuare eventuali errori da parte dei medici del penitenziario, come sostiene la famiglia
L'ingegnere palermitano aveva 77 anni: era il padre di Dario, il ragazzo che perse la vita nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993. Impegno, memoria, coraggio: era uno dei simboli dell’Italia che non si arrende alla criminalità
Mario Pecoraro e Carlo Salvatore Sclafani, fermati nel blitz "Dominio", per la Procura avrebbero avuto un "rapporto privilegiato" con Gaetano Grassadonia (che non risulta indagato). Gli imprenditori avrebbero orientato le scelte amministrative: "Ci fanno entrare, ci fanno sedere..."
Il comandante dei carabinieri commenta le indagini che hanno portato al fermo di Carlo Salvatore Sclafani e Mario Pecoraro. "Si sono avvantaggiati grazie alla vicinanza alla famiglia mafiosa"
Due imprenditori sono stati fermati dai carabinieri con l'accusa di essere vicini alla famiglia mafiosa locale. Sotto sequestro aziende, conti bancari e un patrimonio immobiliare delle società per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro. Edilizia e onoranze funebre i campi in cui dominavano
Il provvedimento della Direzione distrettuale antimafia è stato emesso nei confronti di Carlo Salvatore Sclafani e Mario Pecoraro, di 46 e 45 anni, considerati vicini alla famiglia mafiosa. Documentate le minacce subite da un imprenditore concorrente nel mondo dei servizi funebri
Il presidente del Consiglio, intervenendo al Senato, ha voluto omaggiare il magistrato ucciso dalla mafia nella strage di via D'Amelio e che oggi avrebbe compiuto 81 anni. La figlia Fiammetta: "E' inutile il ricordo se non si fa qualcosa per aiutare i ragazzi a farli uscire dall'isolamento"
In carcere Domenico Virga, elemento di spicco del mandamento di San Mauro Castelverde-Gangi. Francesco Costanza venne ucciso nel 2001 perché chiedeva il pizzo senza il permesso dei clan alle ditte vicine all'imprenditore di Bagheria Michele Aiello. Del delitto aveva già parlato il pentito Nino Giuffrè
La decisione del gup Elisabetta Stampacchia che sta processando con l'abbreviato il costruttore colluso ed altri imputati dopo il blitz "New Connection" di luglio 2019. Era ai domiciliari da aprile scorso per via del Covid, ma per la Procura avrebbe violato le disposizioni e mantenuto contatti con l'esterno
Al centro del processo lo scontro tra i Salto e i Giambrone che si contesero il potere a partire dal 2013. Un accordo portò poi al predominio dei primi e del boss Nicolò Salto. Gli imputati furono arrestati con il blitz "Kelevra" in cui inizialmente era stato coinvolto anche il giornalista Pino Maniaci
Un villino, ma anche un'azienda zootecnica, 5 auto, un terreno a San Cipirello e rapporti bancari sono stati confiscati al mafioso, condannato a 17 anni con il processo "Nuovo mandamento". Il patrimonio era stato sequestrato nel 2016
Su provvedimento della sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, i carabinieri del Nucleo investigativo hanno messo i sigilli a due appartamenti - uno all'Arenella e l'altro a Villagrazia di Carini - per un valore complessivo di circa 400 mila euro
Nel mirino di polizia e finanza è finito Salvatore Cataldo: nel 2020 era stato condannato all’ergastolo per il duplice omicidio pluriaggravato di Antonino Failla e Giuseppe Mazzamuto, un delitto commesso nel 1999 su ordine di Salvatore e Sandro Lo Piccolo
La decisione di "eliminare" Sigfrido Ranucci, a detta del pregiudicato Francesco Pennino (che in quel periodo si trovava in carcere e aveva incontrato alcuni esponenti della famiglia mafiosa) non fu messa in atto "perché stoppata da Matteo Messina Denaro"
La Cassazione ha respinto il ricorso con il quale l'ergastolano chiedeva il riconoscimento di alcuni periodi di detenzione ai fini dell'ottenimento del beneficio. Per i giudici non ne ha diritto. E' detenuto dal 1991 per mafia ma anche per due omicidi avvenuti nel 1981 e nel 1982
La Cassazione ha confermato la sentenza per il capomafia di Villabate catturato nel 2012 a Bali, in Indonesia. I 12 anni inflitti con il rito abbreviato però per i giudici sono troppi: si dovrà celebrare un nuovo processo d'appello solo per rifare i conti e al ribasso
"Non c'è prova che possa fuggire, il ricorso dei pm esprime più un dissenso personale che la deduzione di vizi riscontrabili". Il ritorno a casa del mafioso di corso dei Mille ad aprile aveva sollevato tante polemiche. Dopo una condanna a 12 anni era tornato in carcere, ma il Riesame aveva annullato la decisione
L'uomo, subito dopo la scarcerazione, avrebbe continuato a intrattenere rapporti col clan di Trapani. Alle Regionali del 2017 avrebbe cercato voti per conto della mafia. Il blitz di carabinieri e Dia, in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare del Gip del Tribunale di Palermo
L'indagato è tra le novanta persone coinvolte nel maxiblitz "Mani in pasta" messo a segno a maggio dalla guardia di finanza contro il clan dell'Acquasanta e i boss Fontana
Vincenzo Fiore era finito in carcere a giugno con il blitz "All in", accusato tra l'altro di concorso esterno in associazione mafiosa. A novembre una nuova ordinanza per associazione a delinquere finalizzata alle puntate illecite, ora retrodata dai giudici e, essendo passati sei mesi, ormai senza effetto
Dopo la sentenza della Cassazione il provvedimento nei confronti dell'imprenditore 89enne è divenuto irrevocabile e interessa sei imprese, 17 rapporti finanziari e 377 immobili, tra cui complessi realizzati a Brancaccio e Campofelice di Roccella
L'imprenditore 89enne avrebbe investito i soldi dei padrini. Dopo la sentenza della Cassazione passano allo Stato definitivamente sei imprese, 17 rapporti finanziari e 377 immobili tra ville, abitazioni, box e complessi residenziali anche in provincia
Il magistrato di Sorveglianza di Spoleto ha accolto il reclamo del mafioso di Brancaccio, recluso al 41 bis a Terni, e ha ordinato entro 60 giorni "la sistemazione di una porta o la costruzione di un muro davanti al water" del cortile passeggi per evitare l'intrusione delle telecamere
L'uomo, appartenente alla polizia penitenziaria, risulta tra gli indagati: a lui è contestato il reato di rivelazione di segreto d’ufficio, commesso al fine di agevolare Cosa nostra