Morto l'avvocato Marcatajo, arrestato a febbraio per riciclaggio
Il legale è stato coinvolto nell'operazione antimafia "Cicero". Secondo gli inquirenti avrebbe aiutato la famiglia dei Graziano, legata ai Galatolo, a "ripulire" i proventi delle attività illecite. Era stato scarcerato da poco
Morto l’avvocato ritenuto dagli inquirenti il "salvadanaio" di un gruppo affiliato a Cosa nostra. E’ venuto a mancare nella notte Marcello Marcatajo, 69 anni, arrestato lo scorso febbraio con l’accusa di avere riciclato i soldi della mafia. Era stato scarcerato poche settimane fa a causa del suo stato di salute. L’ordine professionale lo aveva sospeso in via cautelare proprio per le indagini che lo avevano travolto.
OPERAZIONE CICERO, LE INTERCETTAZIONI VIDEO:
Il legale, volto noto in città, era stato coinvolto nell’ambito dell’operazione antimafia “Cicero” che portò in carcere altre otto persone con l’accusa di intestazione fittizia di beni, riciclaggio e reimpiego di denaro di provenienza illecita. Sarebbe stato lui, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il colletto bianco a cui era stato dato il compito di "ripulire" i soldi della famiglia Graziano, alleata coi Galatolo, nella zona Acquasanta-Resuttana.
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Intercettato per mesi dopo il ritrovamento di un "pizzino" con il suo nome in casa dell'imprenditore Vincenzo Graziano, avrebbe gestito diverse compravendite immobiliari per conto della famiglia mafiosa dei Galatolo e dello stesso Graziano. Secondo quanto ricostruito dagli uomini del Nucleo di polizia valutaria, che hanno setacciato il suo studio a caccia di documenti e pen drive compromettenti, Marcatajo col passare del tempo sarebbe diventato una sorta di consulente economico-finanziario dei boss.