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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

I boss che si riorganizzavano e votavano in una sala da barba, confermate dieci condanne

La Corte d'Appello ha però anche concesso lievi sconti ad altri dieci imputati, tutti coinvolti nel blitz "Falco" del novembre 2017. Dalle intercettazioni emergeva come i mafiosi di Santa Maria di Gesù qualche anno fa tentassero di svincolarsi dal potere dei corleonesi

Non digerivano più il ruolo comunque ingombrante di Totò Riina e Bernardo Provenzano, per quanto sepolti al 41 bis, e cercavano di svincolarsi dal potere dei corleonesi. Secondo la Procura, tra il 2015 ed il 2016, i boss di Santa Maria di Gesù e Villagrazia avrebbero provato a riorganizzare le gerarchie interne ai mandamenti e - come emergeva da alcune intercettazioni - lo avrebbero fatto "democraticamente", votando cioè ad alzata di mano, riuniti in una sala da barba. Adesso la quarta sezione della Corte d'Appello ha deciso di confermare 10 condanne e di concedere invece lievi sconti di pena ad altri 10 imputati, tutti coinvolti nel blitz "Falco" dei carabinieri, compiuto a novembre del 2017.

I giudici hanno confermato le condanne di Salvatore Binario (un anno e 8 mesi), Pietro Cocco (14 anni), Giuseppe Contorno (14 anni), Gabriele Pedalino (12 anni), Lorenzo Scarantino (12 anni), Antonino Tinnirello (11 anni e 4 mesi), Francesco Vassallo (8 mesi), Riccardo Muratore (un anno), Santino D'Angelo (8 mesi) e di Eugenio Di Peri (un anno e 4 mesi).

La Corte ha poi deciso di concedere degli sconti a Giuseppe Gambino, che passa da 12 anni a 10 anni e 8 mesi, a Natale Giuseppe Gambino, che passa da 10 anni a 7 anni e 4 mesi, a Salvatore Gregoli, che passa da 16 anni a 14 anni e 8 mesi, a Francesco Immesi, da 6 a 5 anni, ad Antonino La Mattina, da 3 anni a 2 anni e 8 mesi (in continuazione), a Gaetano Messina da 16 a 14 anni, ad Antonino Palumbo da 14 anni a 12 anni e 8 mesi, a Francesco Pedalino da 10 a 8 anni, a Pasquale Prestigiacomo da 6 anni a 5 anni e 4 mesi, e ad Antonino Profeta da 10 a 8 anni.

Gli imputati in primo grado avevano scelto l'abbreviato (la sentenza era stata emessa dal gup Ermelinda Marfia) e sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Domenico La Blasca, Filippo Gallina, Angelo Formuso e Debora Speciale. Con "Falco" vennero però arrestate in tutto 27 persone.

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