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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Tribunali-Castellammare / Via Chiavettieri

Vigili aggrediti in Vucciria, arrivano tre Daspo: il figlio del boss Di Giovanni bandito dalla movida per 3 anni

Il questore ha emesso il provvedimento nei confronti del 32enne Salvatore, "erede" del più noto Tommaso, finito in carcere con l'accusa di aver colpito due agenti durante un controllo, e di altri due ragazzi di 25 anni

Dopo l’arresto del figlio del boss di Porta Nuova, accusato insieme ad altri tre giovani di aver aggredito due vigili in Vucciria, scatta anche il Daspo. Sono tre i provvedimenti emessi dal questore nei confronti di Salvatore Di Giovanni, 32 anni, "erede" del più noto Tommaso, e di altri due ragazzi di 25 anni indagati come lui per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Per i prossimi due anni non potranno avvicinarsi alle zone della movida.

I fatti risalgono a novembre scorso, in occasione di un controllo tra i locali del centro storico. Due vigili, appena scesi dall’auto di servizio in via dei Chiavettieri, erano stati aggrediti da alcuni giovani che in rapida sequenza li avrebbero insultati per poi lanciargli addosso delle bottiglie di vetro. Poi avrebbero colpito un agente con calci e pugni e infine sarebbero fuggiti. Tra questi, secondo quanto ricostruito dalla Procura, c'era il figlio del boss Tommaso Di Giovanni.

Per il 32enne il giudice per le indagini preliminari aveva disposto la detenzione in carcere mentre per gli altri due giovani solamente l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Per i due ragazzi di 25 anni, inoltre, il divieto riguarderà la fascia oraria che va dalle 18 alle 16, festivi compresi, e impedirà loro di stazionare davanti ai locali o accedervi. Il Daspo nei confronti di Di Giovanni avrà una durata di 3 anni a partire dalla da quando non si troverà più sottoposto alla misura cautelare.

Salvatore Di Giovanni era stato scarcerato a luglio dello scorso anno dopo aver scontato una condanna per un altro episodio di violenza nei confronti di un cingalese avvenuto alla Zisa nel 2011. Al termine delle indagini, infatti, l'allora diciannovenne era stato individuato e arrestato per un pestaggio che aveva i contorni di un'aggressione a sfondo razziale. Di Giovanni però si era difeso sostenendo di aver agito per difendere "l'onore" della sua compagna e non per altre ragioni.

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