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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Libertà / Viale Lazio

Ospizio lager, l'indagine nata dalla richiesta di aiuto di un novantenne: "Hanno legato mia moglie, venite!"

L'anziano ha chiamato la Finanza a ottobre per denunciare i presunti maltrattamenti nel "Giardino delle sterlizie" di viale Lazio. Il titolare sarebbe stato al corrente delle violenze, ma non sarebbe intervenuto: "Cosa sono questi lividi?". Uno degli operatori sarebbe stato particolarmente aggressivo: "Quando c'è lui ritroviamo sempre arrossature..."

Tutto è partito il primo ottobre scorso, con la chiamata al centralino della guardia di finanza di un novantenne, che - da ospite della casa di riposo "Il giardino delle sterlizie" di viale Lazio - segnalava come la moglie, ricoverata anche lei nella struttura, sarebbe stata legata ed immobilizzata sul suo letto. L'indagine che ha portato alla sospensione dal lavoro per un anno il titolare dell'ospizio, Valerio Alagna, e di 5 operatori, è partita da questa richiesta d'aiuto. Il resto lo hanno fatto le intercettazioni, che hanno consentito di documentare come ripetutamente gli anziani fossero non solo insultati, ma anche picchiati e soprattutto legati (con le loro stesse maglie, con i pigiami o con delle fasce) e lasciati abbandonati a loro stessi per ore. "E allora facciamo come facciamo sempre - diceva emblematicamente una delle indagate, Gaetana Montalto - noi ora prendiamo queste manine e le attacchiamo".

Dall'ordinanza emessa dal gip Cristina Lo Bue emerge che all'interno della casa di riposo sarebbero state somministrate anche dosi superiori al previsto di farmaci, in modo da sedare gli ospiti e da non essere "disturbati" dalle loro richieste. Non solo. Secondo la Procura, il titolare sarebbe stato al corrente dei presunti maltrattamenti (in un'intercettazione chiedeva conto di alcuni lividi sulle gambe di un'anziana) e non avrebbe fatto nulla per fermarli. In pochi mesi, dall'8 novembre al 17 gennaio scorsi, la guardia di finanza ha ripreso decine di episodi vessatori e ha anche intercettato la "goia" degli indagati quando al "Giardino delle sterlizie" era stata consegnata una sedia con diverse fasce, che offriva quindi la possbilità di "bloccarli tutti", riferito agli anziani ospiti.

La richiesta d'aiuto e la foto dei lividi

La coraggiosa richiesta di aiuto del novantenne ha permesso, secondo il gip, di interrompere i maltrattamenti nell'ospizio. Dopo la chiamata dell'anziano, i finanzieri hanno sentito il figlio, che ha tuttavia riferito di non sapere nulla di quanto denunciato dal padre, precisando di aver ricevuto però il giorno prima la fotografia di alcuni lividi su una gamba della madre che dalla casa di riposo sarebbero stati giustificati con una flebite. Sentito anche il medico curante della coppia, deputato a far visita ai due anziani, che allo stesso modo aveva spiegato di non essere a conoscenza di eventuali maltrattamenti.

"Quando c'è lui ritroviamo sempre qualche arrossatura..."

"Vastaso", "animale", "pazza squilibrata", "indegno", "cornuto", questi sono alcuni degli appellativi usati dagli indagati per rivolgersi agli anziani, ai quali sarebbero stati anche dati schiaffi e tirati i capelli. Antonina Militello, una delle operatrice interdette per un anno, parlando con un'altra dipendente mostrava di ritenere troppo violento il comportamento del collega Vincenzo Cascino: "Questa normalmente i lividi si trova quando c'è Vincenzo che la fa da sola... secondo te non gli alza le mani? Che la tratta così di merda...", diceva il 24 novembre. E poi aggiungeva: "Certo che quando c'è lui i cristiani li ritroviamo sempre con qualche arrossatura in più, io non voglio dire... ma è sempre così...".

"Gli ho dato 3 gocce, a modo nostro: 2 non gli fanno niente"

Il 21 novembre, Montalto invece spiegava come si sarebbe comportata per non avere problemi durante la notte: "Alle 21 erano tutti belli coricati, arrisittati, assistimati. E' stato bellissimo. Mi sono tolta le colazioni, mi sono fatta le mie cose poi chiddu accuminciò... 'Aiuto, aiuto'... Miiii, siccome lo avevo messo dall'altra parte, c'ittavo quattro vuci, ci dissi: 'Non ti permettere a urlare più perché ti attacco le mani, ti chiudo la bocca e vedi di dormire che è tardi'". La sua interlocutrice chiedeva: "Ma le tre gocce di Talofen gliele hai date?" e lei: "Due, due mi pare che sono, ma io gliene ho date tre, due gocce non gli faranno niente... Noi facciamo a modo nostro... di fatto tre gocce si è svegliato e si è messo a fare il pazzo".

"Cosa sono questi lividi?"

Il 4 dicembre era il titolare, Alagna, a chiedere spiegazioni su alcuni lividi sulle gambe di un'anziana: "Ma com'è possibile, non ci si è accorti di nulla? Come avvengono non si sa...", rispondeva Militello: "Questo non lo capiamo, può capitare quando la posiamo, però non è che sbatte... che poi sono gialli, non è che sono..." e Alagna: "Gialli perché sono lì da un po' di tempo... Vedi qua la parte nera... Da quando usa la sedia come va?" e l'operatrice: "No, con la sedia bene, non si muove più".

"Io sono sottopagata per avere a che fare con indegni come lei"

Con un'altra intercettazione del 26 dicembre emerge una lite tra uno degli ospiti e due delle indagate: "Le ho detto subito? Venga qua...", diceva l'anziano e Militello replicava: "Venga qua a sua figlia, a me no". L'uomo allora rispondeva: "E' inutile che grida ho semplicemente suonato per dire che ho aspettato... Il pappagallo... è un'ora che è qua". A quel punto interveniva La Mattina: "Io attacco alle 7, sto arrivando adesso... Non me lo tiri (il pappagallo, ndr) perché glielo faccio mangiare" e l'anziano: "Verme che non sei altro, è un'ora che sei qua... il pappagallo... per legge perché sei già pagata". L'operatrice rincarava: "Schifoso, tiramelo che te lo faccio mangiare, lei se la deve prendere con le notturniste che non vengono... A tua sorella, a tua figlia, a tua nonna e a quella grande arr... di tua madre... Cornuto che non sei altro, schifoso!". Militello rimproverava quindi l'ospite: "Stava tirando il pappagallo alla mia collega, c'è il video, lo dirò a Valerio (Alagna, ndr)... Io sono bugiarda? E' lei il bugiardo a 100 anni che ha... A Natale siamo tutti più buoni? Lei è proprio una iena, si dovrebbe vergognare... Io sono sottopagata per avere a che fare con delle persone indegne come lei... Lei è una persona indegna, non ha riconoscenza verso il prossimo che l'aiuta a lavarsi il c...,  a lavarsi la faccia, a cucinare, a vestirla, a cambiarla... Comunque qua ci sono i vestiti, si arrangi, perché io oggi non ho proprio la voglia!".

"E' troppo stretto..."

Sono state registrate anche le sofferenze degli anziani che, in alcuni casi, si lamentavano perché le fasce con cui sarebbero stati legati erano troppo strette: "E' troppo stretto...", diceva infatti un ospite a Cascino, che replicava: "Eh no, così tu non cadi, capito? Non ti muovi, altrimenti ti fai male... capisci a me che io capisco a voi". Intercettato anche l'arrivo di una nuova sedia che avrebbe consentito di immobilizzare completamente gli anziani: "Hanno portato la sedia, ha una cinta che va proprio sulle gambe, mentre questa di qui va sul petto", diceva uno dei dipendenti della casa di riposo e Montalto: "Praticamente tieni bloccati da ogni lato...".

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