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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

"Non dichiarò il falso per ottenere 16 mila euro di reddito di cittadinanza": archiviata l'inchiesta per una donna

Secondo l'accusa iniziale, l'indagata, di origine romena, avrebbe sostenuto di risiedere da oltre 10 anni in Italia, cioè a partire dal 2009, quando però aveva ottenuto il codice fiscale solo nel 2012. La straniera ha tuttavia dimostrato di aver le carte in regola e la Procura ha chiesto di chiudere il caso: "Quel requisito va inteso in senso sostanziale"

Era finita sotto inchiesta perché accusata di aver mentito per ottenere senza averne diritto il reddito di cittadinanza e di averlo percepito indebitamente da luglio 2020 al 26 novembre 2021, incassando 16.223,31 euro. Adesso però per P. S. C., di origine romena, è arrivata l'archiviazione: aveva diritto al sussidio e non dichiarò quindi il falso quando presentò l'istanza il 7 maggio del 2020.

Igor Runfola avvocato-2Alla donna, difesa dall'avvocato Igor Runfola (nella foto), la Procura - sulla scorta degli accertamenti della guardia di finanza - contestava di aver affermato di risiedere in Italia da oltre 10 anni, quando sarebbe invece arrivata non prima del 27 settembre 2012, data in cui aveva ottenuto il codice fiscale. L'indagata era stata interrogata ed aveva spiegato di essere venuta nel nostro Paese a novembre del 2009 e che aveva quasi subito conosciuto il suo compagno. Aveva indicato una serie di persone che potevano confermare le sue affermazioni e tutte - compresa la ex moglie del suo compagno - hanno detto agli investigatori che P. S. C. fosse effettivamente arrivata in Italia nel 2009.

Il sostituto procuratore Giulia Beux ha quindi deciso di chiedere l'archiviazione del caso - che ora è stata accolta dal gip - affermando che "il requisito della residenza decennale in Italia richiesto ai fini della concessione del beneficio deve intendersi in senso sostanziale, consentendo agli interessati di fornire riscontri obiettivi e univoci che dimostrino l'effettività di tale residenza anche se non risultante dai registri anagrafici". La donna aveva quindi diritto al Reddito. 

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