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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Tommaso Natale / Via Nicoletti Rosario

Marinella, una borgata ferita: "Picchiati dopo l'inseguimento, erano 2 ragazzini"

All'indomani dei quattro arresti di Tommaso Natale emergono altri particolari. Una guerriglia popolare per impedire le operazioni di identificazione da parte della polizia. Ma adesso esplode la rabbia del quartiere: "C'è stato un accanimento inaudito"

La sensazione è che non sia finita qua. Lo urla un quartiere, ferito nell'orgoglio, e ci sono troppi particolari che lo fanno pensare. Guerriglia, manette e vendette: a distanza di 24 ore dai turbolenti arresti di Tommaso Natale, qualcuno da queste parti cova voglia di rivalsa. “Ma la gente deve sapere quello che è successo”: è lo slogan di oggi, un mercoledì rabbioso. E che è successo? All'inizio le bocche restano cucite, c'è chi scuote la testa, chi dribbla le domande, rispondendo coi silenzi alle potenziali insidie. Poi però è un tracimare di accuse che infittiscono ancor di più il giallo sul rocambolesco arresto di ieri.

Piazza Mandorle, via Partanna Mondello, Marinella. Una storia di periferia, ultimo pezzo di città. La ferita sanguina ancora. Tutti ne parlano. Al bar, in edicola, davanti al benzinaio. “No, non doveva finire così”. Due giovanissimi in manette: un ragazzo di 20 anni e uno di 13. Inseguiti, braccati e ammanettati. Invece di fermarsi all'alt della polizia hanno deciso di sgasare. Una folle corsa iniziata nella piazza principale di Tommaso Natale e terminata in via Nicoletti, alla Marinella. Ma non è stato un arresto silenzioso. I testimoni infatti sono tanti. Eccone uno. “Siete giornalisti? Volete sapere cosa è successo? Una volante stava tallonando i ragazzi che erano a bordo di un Liberty. Sì, forse non avevano il casco. Gli agenti hanno iniziato a stargli dietro, a una distanza minima e a una velocità esagerata, fino a quando hanno intimato l'alt agitando la paletta fuori dal finestrino. I due giovani sono fuggiti verso la Marinella, qua sono stati bloccati, proprio nei pressi dell'Elenka”.

E dopo? L'inseguimento è stato talmente fragoroso da attirare l'attenzione di residenti, amici e parenti. Troppi occhi. Troppe mani. “I due ragazzi sono stati presi a manganellate e colpi di paletta. Sì, la paletta dell'alt. I due sono stati scaraventati a terra e picchiati. Alla scena ha assistito anche 'Provolino', il padre del ragazzo più grande. E si è scagliato a sua volta contro i poliziotti. Poi è stato arrestato”. "Provolino" è il panellaro del quartiere. Lo conoscono tutti da queste parti. “Chi al suo posto non avrebbe fatto lo stesso? - domanda un “indigeno” mentre compra la frutta –. E' stata una violenza tanto inaudita quanto ingiustificata. Erano due ragazzini”.

Fasi convulse, la verità che scorre in bilico tra due versioni troppo contrastanti tra loro. La polizia che parla di "un intero quartiere a difesa di due malviventi e di volanti danneggiate", i residenti di "violento accanimento contro due ragazzini". La sensazione - per chi vive qua - adesso è che sia iniziata una fase “nuova”. Si temono vendette. C'è chi dice che un poliziotto una volta entrato in auto abbia rivolto un dito medio alla folla. Chi sottolinea provocazioni ingiustificabili e in tanti rivelano di essere stati svegliati – la scorsa notte intorno alle 3 - dalle sirene della polizia. “Perché? Non lo sappiamo, non era mai successo”. Sì, forse non è davvero finita qua.

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