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Cronaca Via Gaetano Amoroso

"Il tabacchino non fu comprato coi soldi della droga", assolta una coppia

Salvatore Giaconia, già condannato in via definitiva per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio, era accusato di aver intestato fittiziamente alla moglie l'attività di via Amoroso, nel rione Montegrappa. Il giudice li ha però scagionati entrambi

Il tabacchino di via Gaetano Amoroso, nel rione Montegrappa, sarebbe effettivamente di sua moglie e non sarebbe stato avviato con i soldi che lui - condannato in via definitiva per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio - avrebbe ricavato proprio dallo smercio di droga. Stefano Giaconia e la moglie, Annalisa Spampinato, sono stati così assolti dal gup Lorenzo Jannelli dalle accuse di trasferimento fraudolento di beni e intestazione fittizia.

Il giudice, davanti al quale il processo si è celebrato con il rito abbreviato, ha accolto le tesi del difensore degli imputati, l'avvocato Carmelo Adamo. La Procura aveva invece chiesto una condanna a due anni per Giaconia e a un anno e quattro mesi per la moglie.

Giaconia era stato coinvolto nell'operazione "Verbero" dei carabinieri, messa a segno a maggio del 2015 contro il clan di Pagliarelli che, all'epoca, sarebbe stato retto da un "triumvirato" e avrebbe lucrato sullo smercio di droga. Al momento degli arresti, all'imputato fu sequestrata proprio la rivendita di tabacchi di via Amoroso, che secondo l'accusa, avrebbe intestato alla moglie e avviato con il denaro ricavato dallo spaccio.

Quasi subito l'attività venne restituita alla coppia. Mentre la condanna a sette anni per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio a carico di Giaconia è diventata definitiva l'anno scorso, il processo per questo singolo aspetto si è trascinato invece per parecchio tempo. Adesso i due sono stati del tutto scagionati dalle accuse.

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