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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Montepellegrino / Via Mariano D'Amelio

Fiori e agende rosse in via D’Amelio, “Paolo non si dimentica”

Alle 16,58 centinaia di persone hanno ricordato il giudice e i cinque uomini della scorta con un minuto di silenzio. Il procuratore Ingroia: "Il momento della verità è vicino"

Il giorno della memoria. Alle 16.58 del 19 luglio 1992 perdevano la vita Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta, trucidati da un vile attentato, su cui ancora oggi non è stata fatta giustizia. In via D'Amelio, alla stessa ora, diciannove anni dopo, sale forte l'applauso della gente che non ha ancora dimenticato. Quella gente che crede ancora nella giustizia e negli insegnamenti che questo grande Uomo ha lasciato in eredità. Un silenzio quasi irreale è sceso quando è stato osservato un minuto di raccoglimento. Un silenzio quasi assordante. Centinaia di giovani, provenienti da tutta Italia, hanno sollevato al cielo la propria agenda rossa, a testimoniare la voglia di verità, quella verità che ancora non è emersa. “La verità sulla tua morte finora è sempre stata negata – ha detto il procuratore Antonio Ingroia, amico di Borsellino - ma abbiamo diritto a quella verità: io come tuo allievo, i tuoi parenti e gli italiani onesti di ieri e di oggi. Tutti abbiamo diritto a quella verità. E quella verità, lo sento, si avvicina. Anno dopo anno, momento dopo momento”.

Minuto di silenzio per Borsellino



Stamattina era giunto severo il monito del presidente della Camera Gianfranco Fini, intervenendo alle celebrazioni per la commemorazione della strage. “I partiti devono fare pulizia al loro interno - ha detto il presidente della Camera – per allontanare le figure sospette e per ridare dignità alla politica che non può servire da salvacondotto”. Anche lo stesso Fini ha invitato a ricordare. “La memoria – ha proseguito Fini – deve infondere coraggio. Significa proseguire l'opera di chi ha sacrificato la propria vita per lo Stato, continuare a cercare la verità sul passato e sul presente perché il diritto a conoscere non può andare in prescrizione”.

Numerose le personalità del mondo politico intervenute quest'oggi. Dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che ha deposto una corona di fiori negli uffici del reparto scorte e ha incontrato i familiari delle vittime della strage a Leoluca Orlando, che si è recato nel pomeriggio in via D'Amelio per rendere omaggio a Borsellino: “Ricordare il sacrificio di Paolo Borsellino e della scorta – ha detto Orlando – è ricordare un magistrato e cinque poliziotti uccisi per aver fatto, con intransigenza e coerenza, il proprio dovere. L'indignazione popolare e gli accertamenti giudiziari sono il modo migliore per ricordare Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta”. Presenti, per non dimenticare, anche il Procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, numerosi magistrati e tanti, tantissimi cittadini che non hanno ancora dimenticato: aspettando di conoscere quella verità tanto cara a Paolo Borsellino.

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