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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

L'inchiesta sullo smercio di farmaci dopanti nelle palestre, tornano liberi tre degli indagati

Il tribunale del riesame ha annullato le ordinanze di custodia cautelare emesse a carico di Gaspare Aiello, Francesco Di Rosalia e Filippo Masucci. Tutti erano finiti agli arresti domiciliari dopo un blitz del Nas dei carabinieri

Sono tornati liberi tre dei quattro indagati finiti agli arresti domiciliari qualche settimana fa nell'ambito dell'inchiesta sul presunto smercio di anabolizzanti in alcune palestre. Il tribunale del riesame, infatti, ha annullato le ordinanze di custodia cautelare emesse a carico di Francesco Di Rosalia, gestore della palestra "Infinity Club" di Cinisi, di Gaspare Aiello, titolare della palestra "Free Time" di Partinico, e di Filippo Masucci. Soltanto per quest'ultimo è stato disposto il divieto di assumere cariche dirigenziali in società.

I tre (difesi, tra gli altri, dagli avvocati Giovanni Rizzuti e Pasquale Contorno) erano stati arrestati insieme a Cesare Monte, in seguito all'inchiesta del Nas dei carabinieri, coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Giorgia Spiri. Insieme a loro sono indagate altre 16 persone, molte delle quali sono atleti, che avrebbero acquistato ed assunto farmaci dopanti in prossimità di varie gare. Tra questi ci sono anche un poliziotto, Giovanni Randazzo, un infermiere, Salvatore D'Angelo, al quale la presunta banda si sarebbe appoggiata per fare delle iniezioni, e un impiegato di banca, Samuel Naccari, che avrebbe aiutato Aiello a depositare 7 mila euro nell'istituto di credito in cui lavora, permettendogli di violare le norme antiriciclaggio.

 Secondo la Procura, sarebbe stato messo su un giro di sostanze anabolizzanti, provenienti anche dalla Campania, dal valore di circa 300 mila euro. I quattro arrestati, durante gli interrogatori di garanzia, avevano respinto le accuse, sostenendo di non aver mai venduto farmaci vietati, equiparandoli a "vitamine".

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