"Non rubò carburante, era autorizzato": dipendente Rap reintegrato
Il giudice del Tribunale, sezione Lavoro, ha accertato che il dipendente dell'azienda che si occupa dei rifiuti in città aveva ricevuto l'ok da un dirigente. La Rap, oltre a pagare le spese legali, dovrà risarcire il lavoratore licenziato ingiustamente
Non aveva rubato il carburante da un mezzo aziendale, ma era stato autorizzato da un dirigente. Lieto fine per il dipendente della Rap Walter Rocca, accusato di furto e adesso pronto per essere reintegrato al suo posto di lavoro. Lo ha deciso il Tribunale di Palermo, sezione Lavoro, che ha accolto l’opposizione presentata dagli avvocati difensori Luigi Lo Casto e Federica Bonsanegue. L’azienda che si occupa della gestione dei rifiuti è stata condannata a risarcire il lavoratore licenziato ingiustamente.
Rocca era stato cacciato nel marzo del 2014 perché sospettato di aver sottratto del gasolio da uno dei mezzi della Rap. Il giudice del lavoro è riuscito ad accertare quanto dichiarato dall’imputato, ovvero che era stato autorizzato ad effettuare il rifornimento da un superiore per espletare le proprie mansioni. Il licenziamento è stato ritenuto illegittimo a fronte di una regolare autorizzazione, firmata dal direttore del Dipartimento amministrazione e finanza della Rap Massimo Collesano, che lo stesso dirigente aveva invece disconosciuto.
Fondamentale, per l’esito del processo, una perizia grafologica che è servita ad appurare come la firma apposta sull’autorizzazione proprio da Massimo Collesano. L’azienda che si occupa di rifiuti, oltre a dover pagare le spese legali, dovrà risarcire Rocca versandogli un’indennità commisurata all’ultima retribuzione globale e a versare i relativi contributi previdenziali e assistenziali con gli interessi legali. Il dipendente della Rap si è sempre difeso sostenendo di essere stato autorizzato dal dirigente ad entrare con la propria auto e rifornirsi di carburante.
