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Cronaca

Coronavirus, in Sicilia il contagio cresce ancora: in 24 ore 1.322 nuovi casi e 25 vittime

I ricoverati con sintomi aumentano e si raggiunge quota 1.147 (ieri 1.105) e altri nove pazienti sono in Terapia intensiva, per un totale di 157 posti occupati. In isolamento domiciliare oltre 17 mila cittadini. Dei nuovi contagiati, 531 sono localizzati tra Palermo e provincia

Crescono ancora i casi di Coronavirus in Sicilia. Nel giorno in cui l'Isola deve fare i conti con la decisione assunta da Roma di classificarla "zona arancione" il ministero della Salute certifica che in 24 ore sono stati accertati 1.322 nuovi casi (1.155 ieri) a fronte di 9.497 tamponi effettuati (ieri 9.376).

I ricoverati con sintomi aumentano e si raggiunge quota 1.147 (ieri 1.105) e altri nove pazienti sono in Terapia intensiva con un totale di 157 posti occupati. Oggi quindi il totale degli ospedalizzati è di 1.304 persone. E schizzano anche i soggetti in isolamento domiciliare: ieri 16.365, oggi 17.222 (+857). Il totale dei positivi arriva a quota 18.526. Si registrano purtroppo altre 25 vittime, per un totale di 594 da inizio pandemia. I guariti segnano invece quota 8.282 con un +389 rispetto a ieri. 

Questa la suddivisione dei nuovi casi per provincia: Palermo +531; a Catania crescono di 292 unità. Ci sono poi 152 nuovi positivi a Siracusa; 117 a Ragusa, 99 a Messina; 86 a Trapani; 23 a Caltanissetta; 20 a Enna e 2 ad Agrigento. 

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Tamponi Drive in alla Fiera

Novecentosettanta tamponi eseguiti e 78 positivi individuati. Sono i dati di oggi dei controlli in modalità drive in della Fiera del Mediterraneo, nell'ambito dello screening di massa organizzato da assessorato regionale alla Salute, commissario per la gestione dell'emergenza Covid nella provincia di Palermo, Renato Costa, Asp e Comune. In totale in sette giorni sono stati eseguiti 7.376 tamponi di cui 694 sono risultati positivi. Domani stesso target: ovvero gli studenti (se minorenni accompagnati dai genitori).

Sicilia "zona arancione": è polemica

Dopo l'annuncio di ieri del premier Conte dell'inserimento della Sicilia nella fascia "arancione" è scoppiata la polemica. Per il presidente della Regione "la scelta del governo nazionale di relegare la Sicilia a zona arancione appare assurda e irragionevole. Anche noi ci chiediamo perché la Sicilia è arancione - dice poi Musumeci all'AdnKronos - è una domanda che sorge spontanea quando si mettono a confronto i dati della nostra regione con quelli di almeno altre 4 o 5 regioni della penisola rimaste, ben per loro, zone gialle. Molti sostengono essere stata una scelta dettata da pregiudizi politici. Io ho il dovere di pensare che, invece, si sia trattato di una lettura svogliata e distratta del dato epidemiologico". (Leggi l'articolo completo)

Per l'opposizione, al contrario, la classificazione della Sicilia dimostra che in questi mesi il governo regionale non avrebbe lavorato abbastanza per prevenire l'emergenza. (Leggi l'articolo completo

Ecco perché la Sicilia è zona arancione 

Diverso l'approccio del sindaco Leoluca Orlando, per il quale "Se questo rischio è reale in base ai parametri che la regione ha trasmesso al governo nazionale, vuol dire che la situazione è stata sottovalutata per mesi: un fatto gravissimo di cui chi ne ha responsabilità deve assumersi la responsabilità e trarne le dovute conseguenze. Se invece il rischio non è così grave da determinare la dichiarazione di zona arancione da parte del Governo nazionale, allora è quest'ultimo che deve rispondere del proprio operato, anche qui traendone le dovute conclusioni". (Leggi l'articolo completo)

Torna l'autocertificazione, ecco come scaricare il modulo 

Sos degli imprenditori

"La Sicilia sia dichiarata zona gialla”. È un coro all’unisono quello che parte dalle associazioni datoriali Sicindustria, Confindustria Catania, Confindustria Siracusa, Confcommercio Sicilia, Confesercenti Sicilia, Confapi Sicilia, Legacoop, Confcooperative, Unci, Agci, Unicoop Sicilia, Ance Sicilia, CNA Sicilia, Conflavoro PMI Sicilia, Assoimopresa, Confagricoltura.

Le organizzazioni, riunite tutte insieme, rivolgono un appello al Governo nazionale e alla Regione  in testa ma anche a tutti gli enti e le istituzioni della Sanità, e a tutti gli organismi attori dello sviluppo: “In un momento drammatico come quello che le nostre imprese stanno vivendo, occorre senso di responsabilità fuori dai giochi di appartenenza politica. Vengano messe in campo tutte le procedure e tutte le attività necessarie, tutte le prassi e i protocolli per far sì che la Sicilia venga riportata nel novero delle regioni cosiddette gialle, occorre prendere tutte le misure che consentano da un lato di tutelare la salute e dall’altro di affrontare il tema della tenuta del nostro sistema economico e sociale”.

Scuole sicure

Il Comune ha consegnato questa mattina sei aule aggiuntive per 90 allieve e allievi di scuola media, più gli spazi accessori, all’istituto comprensivo Giuseppe Verdi. Si intende così garantire spazi adeguati alle classi in esubero nel rispetto del distanziamento previsto nei protocolli anti Covid. I locali, presi in locazione da privati, si trovano in via Caravaggio. (Leggi l'articolo completo)

VIDEO | Sicilia zona arancione, i palermitani si dividono: "Noi maltrattati", "scelta giusta"

Tavolo anticrisi

Il Comune ha annunciato l'apertura di un tavolo (lunedì e martedì con l'intera Giunta) con le parti sociali alla luce dell'inserimento della Sicilia nella fascia arancione. "Abbiamo deciso di organizzare - ha detto Orlando - la prossima settimana due momenti di confronto con le associazioni di categoria prima e con le organizzazioni sindacali come primo passo per avviare un tavolo di crisi e per la ripresa a Palermo. La dichiarazione della Sicilia come zona arancione apre, di fatto, scenari gravissimi e incerti sul futuro economico di Palermo e della nostra regione. Per questo con la Giunta comunale abbiamo preso la decisione di costruire un percorso condiviso, per fare proposte operative al governo regionale e nazionale. Siamo di fronte ad una emergenza socio economica di dimensioni gravissime che richiede da un lato interventi urgenti non ingabbiati da lungaggini e lentezze burocratiche e dall'altro progetti di medio-lungo periodo, per costruire, quando l'emergenza sanitaria sarà finita, un percorso di ripresa solido".

La situazione nel resto d'Italia

I casi nuovi di contagio da Coronavirus in Italia oggi sono 34.505 oggi. Il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, intervenendo al punto stampa al ministero sulla situazione epidemiologica lo ha definito "non un buon segnale, anche se i tamponi sono stati 220 mila. I morti sono 445"

  • Nuovi casi: 34.505 (ieri 30.550​)
  • Casi testati: 134.550 (ieri 127.500​)
  • Tamponi (diagnostici e di controllo): 219.884 (ieri 211.831)
  • Attualmente positivi: 472.348 (ieri 443.235​)
  • Ricoverati: 23.256, + 1140 (ieri 22.116, +1.002​)
  • Ricoverati in Terapia Intensiva: 2.391, + 99 (ieri 2.292, + 67)
  • Totale casi positivi: 824.879 (ieri 790.377)
  • Deceduti: 40.192, +428 (ieri 39.764, con un aumento di 352 morti in 24 ore)
  • Totale Dimessi/Guariti: 312339 (ieri 307.378​)

I nuovi casi di Covid regione per regione

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