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Cronaca Termini Imerese

Bimbo morto annegato a Termini, genitori iscritti nel registro degli indagati

L'ipotesi di reato per il padre e la madre di Brian Puccio, deceduto due giorni fa, è quella di omicidio colposo. Fissata la data per l'autopsia presso l'Istituto di medicina legale. Diverse le persone già ascoltate dai carabinieri per ricostruire la vicenda

Probabilmente è da considerarsi un "atto dovuto", vista l’autopsia programmata nei prossimi giorni, ma l’ipotesi di reato a carico loro è quella di omicidio colposo. I genitori di Brian Puccio, il bambino di 4 anni morto annegato nelle acque di Termini Imerese sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura che ha aperto un’inchiesta per ricostruire il tragico incidente e i minuti precedenti.

Secondo quanto accertato Brian era andato a mare con la famiglia, originaria della zona di Brancaccio, e altri amici che avevano scelto la zona dei cosiddetti laghetti in contrada Canne Masche. Si tratta di una parte del lungo tratto della costa di Termini in cui vige un divieto di balneazione legato alla qualità dell’acqua vicino all’agglomerato industriale.

Il piccolo si sarebbe tuffato in mare ma sarebbe stato in compagnia. Poco dopo, quando nulla forse avrebbe fatto presagire il peggio, qualcuno tra i presenti avrebbe iniziato a urlare cercando di attirare l’attenzione verso Brian, che galleggiava a pancia in giù e con la testa sott’acqua. I genitori si sarebbero subito lanciati in acqua per recuperare il bambino. Immediata anche la segnalazione al 112.

Le condizioni del piccolo però sembravano già troppo delicate per potere aspettare l’arrivo di un’ambulanza e così il padre e la madre sono saliti in macchina e si sono diretti verso l’ospedale più vicino, il Cimino. Purtroppo, all’arrivo in ospedale, i medici non hanno potuto fare nulla per rianimare Brian che sarebbe deceduto - come poi constatato dal medico - per annegamento.

I carabinieri della compagnia di Termini, intervenuti in ospedale, hanno ascoltato i familiari e tutti coloro che erano presenti in spiaggia al momento della tragedia per cercare di chiarire i contorni della vicenda. Alla luce di quanto emerso la Procura ha notificato al padre e alla madre di Brian, difesi dall’avvocato Giulio Bonanno, un avviso di garanzia che consentire loro di nominare un consulente che partecipi all’esame autoptico.

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