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Cronaca Cinisi

“1977: Radio Aut”, la vita di Peppino Impastato diventa un videogioco

L’idea è di Alex Camilleri, game designer e programmatore di videogiochi palermitano, che da Malmo (Svezia) ha progettato una breve storia interattiva che narra la vita dell'eroe antimafia di Cinisi

Un serious game per conoscere, per non dimenticare, per raccontare. Un videogioco sulla vita di Peppino Impastato dedicato soprattutto a chi oggi del giornalista fondatore di Radio Aut che da Cinisi ha dato del filo da torcere a Cosa Nostra, Tano Badalamenti e compagnia bella, non sa nulla o quasi. L’idea è di Alex Camilleri, game designer e programmatore di videogiochi palermitano che, dal suo quartier generale - Malmö, in Svezia - ha progettato “1977: Radio Aut”, una breve storia interattiva che narra la vita di Peppino, figlio di un mafioso e di Felicia, dal 1946 al 1978, anno della sua morte, fino ai giorni nostri.

Una volta avviato il gioco, tradotto in inglese e in italiano, il giocatore segue la narrazione vestendo i panni di Peppino Impastato. La storia inizia nel 1946, a Cinisi, la città dove la famiglia Impastato ha sempre vissuto. Si arriverà fino al 2018, tra storia e sentenze, misteri e certezze. “Quest’anno alla Global game Jam, un evento globale in cui si hanno 48 ore per sviluppare videogiochi, il tema era ‘Transmission’ - spiega Alex Camilleri a PalermoToday -. Ho sempre desiderato fare qualcosa su Peppino Impastato, così il collegamento con Radio Aut è stato immediato. Avevo voglia di trasmettere parte della cultura e della storia della Sicilia all’estero, dove non si sa praticamente nulla di mafia”.

"1977: Radio Aut", un videogioco su Impastato

Nel gioco si racconta della morte dello zio Cesare Manzella, ucciso in un agguato a bordo della sua Giulietta imbottita di tritolo. Si racconta della fondazione del giornalino “L’idea socialista”, del partito  comunista a cui aderisce, del gruppo “Musica e cultura”. Si racconta soprattutto dei malaffari mafiosi denunciati dalla sua radio libera e autofinanziata, come i traffici internazionali di droga di Gaetano Badalamenti. Si racconta del suo rapporto con Salvo Vitale, della Democrazia Proletaria e della campagna elettorale. Si racconta della sua morte nella notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978 sui binari della ferrovia per mano mafiosa, derubricato ad attentato terroristico prima, a suicidio poi.

La vita a Cinisi, la lotta alla mafia: il coraggio di Peppino Impastato

E' un videogioco, ma non si vince nulla. Si legge una storia semmai e si ha la possibilità di fare alcune scelte. Come quelle coraggiose che ha fatto Peppino Impastato a costo della vita. “All’estero la mafia è conosciuta per stereotipi - prosegue Camilleri -. Per questo ho un po’ semplificato gli eventi, creando un’esperienza narrativa breve rivolta molto più a chi della mafia sa poco o nulla, che a chi già conosce gli eventi. Ho curato game design, programmazione, grafica e suono e ho utilizzato come risorse principali le registrazioni di Onda Pazza, il libro “Peppino Impastato: Una vita contro la mafia” di Salvo Vitale, e informazioni fornite da PeppinoImpastato.it e dal Centro Siciliano di Documentazione “Giuseppe Impastato”.

DSC08344-2Classe ’89, Camilleri da anni vive in Svezia. Ha studiato game design all’Nhtv Breda University of Applied Sciences in Olanda, si è dato allo sviluppo dei videogame fondando Kalopsia e adesso lavora al Frictional Games a Malmö. “Spero in futuro di riuscire a trovare altro tempo per realizzare progetti simili legati alla storia di Palermo e dell’isola - conclude -. In questo gioco alcune scene sono un po’ forti narrativamente. Per questo sto considerando di rilasciare una versione un po’ più accessibile ai bambini, senza però voler sminuire la drammaticità degli eventi. L’obiettivo è comunque quello di realizzare opere interattive dalla carica culturale e sperimentale che mantengano alta l’informazione sulla storia che ci appartiene”. 

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