rotate-mobile
Cronaca Resuttana-San Lorenzo / Via Belgio

Almaviva, la protesta continua: corteo e traffico in tilt in via Belgio

Gli operatori, che da giorni manifestano contro i tagli al personale annunciati dall'azienda, sono scesi nuovamente in strada. I sindacati si dicono pronti allo sciopero nazionale

Non si ferma la protesta dei lavoratori Almaviva. Gli operatori del call center, che da giorni manifestano contro i tagli al personale annunciati dall'azienda, sono scesi nuovamente in strada dando vita a un corteo non autorizzato, I manifestanti si sono radunati in viale Francia e hanno percorso via dei Nebordi e via Belgio per raggiungere la sede Rai di viale Strasburgo. Ad aprire il corteo uno striscione con scritto "Lavoro e dignità".  Pesanti le ripercussioni sul traffico in tutta la zona.

Intanto a Roma si è svolto un nuovo vertice tra sindacati e azienda. Così come accaduto già ieri - quando  il presidente Marco Tripi e l'amministratore delegato di Almaviva Andrea Antonelli hanno incontrato l'assessore regionale alle Attività produttive Mariella Lo Bello - l'azienda ha ribadito che intente procedere con i tagli.

"L’azienda - si legge in una nota diramata al termine della riunione - ha illustrato le misure contenute nel piano di riorganizzazione aziendale alla luce della estrema gravità della situazione, determinata dalla crisi strutturale del settore italiano dei call center, segnato da perduranti fenomeni distorsivi, condizionato da un quadro normativo incerto e da costante elusione delle regole. L’urgenza degli interventi risponde alla necessità di affrontare l’accertata insostenibilità delle attività dell’azienda alle condizioni attuali e con i soli strumenti fino ad oggi disponibili, compreso l’ormai pluriennale ricorso agli ammortizzatori sociali. L’azienda, tra l’altro, ha puntualizzato che a fronte di un radicamento produttivo nei diversi territori che supera i quindici anni, la media del personale che si è avvalsa di sgravi contributivi negli ultimi sei anni è inferiore al 3,5%, attualmente pari all’1%. AlmavivA Contact ha fatto presente che se, ad oggi, non vi sono certamente le condizioni per interrompere la procedura, mantiene piena disponibilità a proseguire nell’analisi di ogni utile percorso diretto a rispondere alle gravi problematiche in atto, riconoscendo la responsabilità e la serietà delle Organizzazioni Sindacali in sede di discussione. L’azienda, inoltre, ha ribadito analoga disponibilità al confronto con le Istituzioni competenti, nella convinzione che, nel rispetto reciproco, siano abbandonati toni di incomprensibile pregiudizio verso il ruolo aziendale e superate posizioni non rispondenti a fatti e realtà".

"Chiuso con toni interlocutori, ma con un niente di fatto il tavolo tra le organizzazioni sindacali e Almaviva - dicono il sindaco Leoluca Orlando e l'assessore alle Attività Produttive, Giovanna Marano - diventa sempre più urgente la convocazione di un tavolo in sede governativa per una vertenza nazionale che ha l'impatto più forte sulla città di Palermo". "Si rompano gli indugi  - aggiunge Orlando - per scongiurare una crisi occupazionale che investirebbe tutto il Mezzogiorno del Paese".

"Siamo pronti allo sciopero nazionale in tutte le sedi, la data è ancora da decidere", commenta Giuseppe Tumminia, segretario regionale della UilCom Sicilia, che aggiunge: "chiediamo subito l'attivazione del tavolo di crisi, non accetteremo mai di lasciare per strada migliaia di famiglie. Serve un'assunzione di responsabilita' di tutti i soggetti in campo. Almaviva deve ricorrere agli ammortizzatori sociali, il Governo nazionale deve applicare quanto annunciato in ambito di regole e risorse economiche aggiuntive a sostegno del settore e i committenti devono garantire la sostenibilita' sociale del settore riportando il lavoro in Italia. E la Regione siciliana deve fare la sua parte mettendo a disposizione risorse per formazione e sostegno al reddito. Infine, chiediamo un intervento forte anche al presidente del Consiglio, Renzi".

“L’azienda continua a non cambiare posizione sulla mobilità anche se resta aperta al dialogo dichiarando che le novità potrebbero giungere solo in caso di interventi strutturali da parte del governo sul settore. Non possiamo accettare che si vada avanti con le procedure, chiediamo un incontro al Mise e alla presidenza del Consiglio e attiveremo presto  iniziative di lotta in tutte le città oltre ad una  manifestazione nazionale per sollecitare le istituzioni ad intervenire”. Affermano Eliana Puma, rsu Fistel Cisl e Francesco Assisi segretario Fistel Cisl Palermo Trapani. Per Giorgio Serao segretario nazionale Fistel Cisl “la responsabilità del governo è immensa, perché nonostante le denunce di questi anni da parte del sindacato, ha sottovalutato il problema e oggi deve assumersi la responsabilità  di migliaia di licenziamenti”.  "I lavoratori sono esasperati e preoccupati – aggiungono Assisi e Puma -  dopo l’incontro di oggi e il tavolo di ieri fra azienda e Regione, non si intravedono soluzioni alla vertenza”. "E’  giunto il momento di lavorare insieme governo, sindacato e azienda per regolamentare il settore – conclude Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani -,  servono ammortizzatori sociali straordinari, una legge sulle delocalizzazioni esigibile e contrasto alle gare al massimo ribasso. Il Mise convochi subito un tavolo specifico su Almaviva al di la di quello aperto sul settore dei call center”.


(Le foto scattate dall'alto sono di Paolo Buonasorte)

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Almaviva, la protesta continua: corteo e traffico in tilt in via Belgio

PalermoToday è in caricamento