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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Scade la Tares, uffici postali in tilt: e la città è invasa dalla spazzatura

Code lunghissime e centinaia di persone in attesa del turno. File estenuanti negli uffici della Stazione, in piazza Don Sturzo e alle Poste centrali di via Roma. E intanto la città sprofonda sempre di più nell'emergenza rifiuti

Nel giorno in cui scade il termine per saldare la Tares, la città sprofonda sempre di più nell’emergenza rifiuti. I cumuli di immondizia straripano dai cassonetti, invadendo letteralmente marciapiedi e carreggiate. I dipendenti della Rap, l’azienda di raccolta dei rifiuti nata pochi mesi fa in sostituzione dell’Amia, sono in stato d’agitazione e questo ha creato rallentamenti nelle operazioni di raccolta della spazzatura. E non sono mancate le proteste dei cittadini contro la Tares e contro il sindaco Leoluca Orlando.

TARES - Scade il termine per pagare la Tares (​senza incorrere nella sanzione del 30 per cento) e negli uffici postali si scatena il caos. Code lunghissime e centinaia di persone in attesa del turno. File estenuanti negli uffici della Stazione, in piazza Don Sturzo e alle Poste centrali di via Roma. La scadenza arriva a più di un mese di distanza dalla consegna delle circa 280 mila lettere inviate per informare i cittadini sugli importi e le modalità di pagamento. Ogni cittadino ha ricevuto tre bollettini postali per il pagamento di una sola rata o in due rate. E oggi l'ufficio comunale Tares di piazza Giulio Cesare è stato preso d'assalto.

CASSONETTI - Decine i casi di cassonetti dati alle fiamme dai cittadini esasperati. Dopo un incontro tra sindacati e vertici aziendali avvenuto la settimana scorsa, e che non ha portato a nulla, per domani è fissato un nuovo appuntamento per capire quali siano i margini di rientro della protesta dei lavoratori. Per risolvere la vertenza e consentire la ripresa regolare dell’attività di raccolta, servono 12 milioni di euro. Il Comune ha proposto ai dipendenti un taglio di “solidarietà” ai salari di minimo 60 euro. Una proposta ritenuta però inaccettabile dai lavoratori.

MARINO - "La Rap non può diventare la fotocopia dell'Amia. Prima o poi dovremo lasciare la gestione della discarica Bellolampo di Palermo, abbiamo già detto al sindaco Orlando che bisogna rimodulare la gestione di Rap altrimenti rischia di essere una seconda Amia". Lo ha detto l'assessore all'Energia e i rifiuti della Sicilia Nicolò Marino. "Noi siamo pronti a sostenere il Comune sempre ma finora siamo stati solo noi a sostenere tutto, ora Rap inizi a entrare nella logica di gestire anche la discarica di Bellolampo. Palermo può trare prfitto da Bellolampo".

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