rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

La serata in Vucciria e la violenza, condanna confermata in appello: "Ma la ragazza ha dovuto lasciare Palermo"

Cinque anni di carcere per il 42enne Stefano Lo Verso, per lui è scattata anche l'interdizione dai pubblici uffici. La giovane, trentenne, ha preferito andar via. L'avvocato: "E' stata sfigurata dagli eventi e temeva ritorsioni. Ora vive al Nord e col sostegno di uno psicologo sta cercando di voltare pagina"

L'incontro alla Vucciria, il passaggio in auto e lo stupro. Anche in appello è stata confermata la condanna a cinque anni per Stefano Lo Verso, imputato per violenza sessuale nei confronti di una giovane di 29 anni. Il 42enne si è sempre difeso definendo il rapporto in quel parcheggio "consenziente". Ma i giudici non gli hanno creduto.

Nonostante la condanna però la vittima - che si è costituita parte civile nel processo ed è assistita dall'avvocato Mariangela Cicero - ha preferito lasciare Palermo e trasferirsi in una regione del Nord. "E' stata sfigurata dagli eventi - spiega il legale a PalermoToday - e viveva nel disagio. Nonostante il suo nome non sia mai uscito sui giornali, erano in tanti a conoscere la sua storia. E ormai ricollegava i luoghi che frequentava quotidianamente a quell'evento. Così ha preferito andare via, anche perché temeva delle ritorsioni. Oggi - continua Cicero - sta provando a rifarsi una vita lontana da qui, sta cercando di voltare pagina anche col sostegno di uno psicologo. Ha anche trovato un lavoro stabile che la soddisfa".

Oltre alla condanna, per l’imputato è scattata la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Ma la difesa ha preannunciato ricorso in Cassazione. Alla donna invece è stata riconosciuta una provvisionale immediatamente esecutiva. Il danno definitivo sarà quantificato in sede civile. "Una sentenza, quella di primo grado, che non poteva che essere confermata anche nel giudizio di appello. La narrazione dei fatti, così come operata dalla persona offesa – spiega ancora l'avvocato - è stata ritenuta pienamente attendibile. D’altra parte ha trovato ampio conforto nel contenuto del referto medico nonché nella allocazione dei segni della violenza subita dalla vittima. Adesso - conclude - inizieremo l'azione civile per il risarcimento".

I fatti

Tutto era iniziato con l'incontro in un locale della Vucciria, nella notte tra il 5 ed il 6 settembre, la serata passata insieme con lui che le avrebbe regalato anche una rosa e che poi si sarebbe pure offerto di accompagnarla a casa, nella zona di via Ugo La Malfa. Ed è lì che in un parcheggio l'uomo avrebbe cercato di baciare la ragazza e che poi l'avrebbe violentata. La storia dello stupro era stata raccontata qualche giorno dopo, il 9 settembre, da PalermoToday e quando l'imputato l'aveva letta aveva deciso di andare al commissariato San Lorenzo per raccontare la sua versione dei fatti. Ovvero che non ci sarebbe stata alcuna violenza e che il rapporto sessuale sarebbe stato consenziente: "Lei prima ha detto no - mise a verbale Lo Verso - ma dopo alcuni baci si è lasciata andare...". La giovane aveva invece riferito di aver respinto con forza Lo Verso e che dopo essere riuscita a divincolarsi sarebbe fuggita a piedi fino a casa sua. Qui avrebbe chiamato il suo ex fidanzato, a cui avrebbe raccontato l'accaduto e sarebbe stato proprio lui il giorno successivo a spingerla a presentare la denuncia.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La serata in Vucciria e la violenza, condanna confermata in appello: "Ma la ragazza ha dovuto lasciare Palermo"

PalermoToday è in caricamento