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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Caso Basile, per il Riesame cade l'accusa di istigazione alla corruzione

I giudici hanno accolto il ricorso degli avvocati della difesa. Resterebbero in piedi solo le accuse legate alle presunte pressioni su una donna che avrebbe chiesto al presidente della Ksm il riconoscimento di un figlio

Secondo il tribunale del riesame, l’avvocato Rosario Basile, patron della Ksm, arrestato nei giorni scorsi per calunnia, stalking ed istigazione alla corruzione in relazione ad una vicenda privata – quella legata al riconoscimento di un figlio – non avrebbe dovuto essere sottoposto ai domiciliari. I giudici, accogliendo il ricorso degli avvocati Nino Caleca, Roberto Mangano, Antonio Ingroia e Francesca Russo, hanno infatti ritenuto sufficiente l’obbligo di dimora a Milano, come già aveva fatto il gip. Non solo: per il riesame non sussisterebbero i gravi indizi di colpevolezza circa il reato di istigazione alla corruzione di un maresciallo dei carabinieri, Salvatore Cassarà, che è indagato anche lui perché avrebbe rivelato a Basile notizie sulle indagini in corso.

Per il riesame, dunque, resterebbero in piedi solo le accuse legate alle presunte pressioni su una donna che avrebbe chiesto a Basile il riconoscimento di un figlio che avrebbe avuto da lui (su questo aspetto è pendente un giudizio civile). Per i giudici, inoltre, non sussisterebbe neppure la misura interdittiva inflitta all’indagato in relazione all’Ivri (Istituti vigilanza riuniti d’Italia), il più importante gruppo di vigilanza nazionale del quale Basile è presidente. Valida invece – per il riesame – la misura relativa alla Ksm, visto che la vicenda al centro dell’inchiesta riguarda Palermo.

Il sostituto procuratore Siro De Flammineis, proprio in occasione del riesame, col quale insisteva nell’applicazione dei domiciliari a Basile, aveva anche portato nuove accuse contro di lui, secondo le quali l’indagato avrebbe fornito dei falsi tabulati telefonici tra la sua ormai ex amante e un dipendente della Ksm per difendersi. I giudici non avranno ritenuto sussistenti neppure queste contestazioni, visto che hanno deciso di applicare a Basile l’obbligo di dimora a Milano.

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