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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Bilancio Rap, i sindacati al Comune: "Basta bacchettate dalla burocrazia o siamo pronti alla mobilitazione"

Giordano (Fit Cisl) e Caleca (Uiltrasporti): "Chi ha tagliato 5 milioni dal contratto di servizio oggi non può né stupirsi né parlare di 'persistenza della continuità aziendale'. La perdita di 3,8 milioni? Interrompiamo gli accordi di secondo livello e i conti si aggiustano, ma nessuno si lamenti il servizio ne dovesse risentire"

Dopo le stoccate del ragioniere generale del Comune sul bilancio della Rap, che conterebbe "gravissimi profili di problematicità" e metterebbe a rischio il piano di riequilibrio, si fanno sentire i sindacati. La replica a quello che viene definito "l'ennesimo incomprensibile intervento della burocrazia comunale nei confronti dell’azienda di piazzetta Cairoli arriva da Dionisio Giordano (segretario generale Fit Cisl Sicilia) e Pietro Caleca (segretario regionale Uiltrasporti), secondo i quali "si continuano ad enfatizzare le criticità sorvolando sulle cause che le determinano".

Il riferimento è alla riduzione imposta al Pef Tari presentato nel 2022 dall'azienda, che inizialmente aveva quantificato la provvista finanziaria attorno ai 108 milioni (la stessa del 2021) ma ne ha avuti dal Comune 103,5. Un delta che per Giordano e Caleca ha generato la perdita registrata da Rap nella semestrale 2023, pari a 3,8 milioni. "Chi ha tagliato 5 milioni dal contratto di servizio a inizio anno oggi non può né stupirsi né tanto meno parlare di 'persistenza della continuità aziendale', immaginando che i lavoratori restino a guardare. Ex ante non si garantiscono le risorse necessarie per avere un bilancio in equilibrio, ex post si fanno i rilievi che bloccano approvazione di bilanci e piano industriale: così non va bene", dicono i due sindacalisti di Cisl e Uil che, di fronte a "interventi 'a gamba tesa' della burocrazia non escludono il 'fallo di reazione' di parti sociali e lavoratori". Insomma c'è aria di mobilitazione se "non si dovessero mettere in campo i correttivi opportuni" per riequilibrare i conti.   

La soluzione la avanzano (provocatoriamente) gli stessi sindacati: "Interrompiamo gli accordi di secondo livello che generano costi aggiuntivi per il bilancio dell’azienda. Quegli stessi accordi per fronteggiare le notevoli carenze aziendali di mezzi e uomini, che ormai da anni impegnano i lavoratori con modalità continuativa sette giorni su sette per diverse ore al giorno. Valuteremo in queste ore di mettere fine all’unico modo con il quale si è tenuto in piedi un minimo di decoro a Palermoe senza il quale l’intera città stessa sarebbe stata Bellolampo. Ma se è a rischio la continuità aziendale così come dichiarato dalla burocrazia del Comune, metteremo a posto la prossima semestrale, poi senza accordi sindacali e senza assunzioni a nessuno sarà consentito di 'ululare' in direzione dei lavoratori se il servizio ne dovesse risentire". Ovvero non lamentatevi se poi la città resta sporca e "non puntate il dito contro i lavoratori, gli stessi che - a differenza di ciò che sta accadendo in queste ore nella discarica di Ciampino, dove a spegnere le fiamme dell’incendio sono impegnati più di settanta vigili del fuoco - sono stati in servizio continuativo giorno e notte per domare l’incendio divampato a Bellolampo".

"L'auspicio - concludono Giordano e Caleca - è che il sindaco e l’intero Consiglio comunale approvino con immediatezza l’approvazione il bilancio consuntivo 2022, con le dovute integrazione per il riequilibrio del bilancio anno 2023 attraverso la ricapitalizzazione, gli investimenti, e il via libera al piano industriale 2023-2025 per consentire le assunzioni di autisti ed operai che, unitamente all’arrivo dei nuovi mezzi ed alla consegna della settima vasca, sono gli strumenti propedeutici a concretizzare i principi della cosiddetta economia circolare anche in questa parte di Europa chiamata Palermo. Non ci si induca a sospendere gli accordi ed avviare la mobilitazione".

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