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Cronaca Uditore-Passo di Rigano / Via Aci

Parco Villa Turrisi, paura per un nuovo sacco: le associazioni chiedono ricorso al Cga

Si teme che la recente sentenza del Tar - secondo cui le aree che ricadono entro i 150 metri dal canale Passo di Rigano non possono essere sottoposte a vincolo - "apra la strada a ulteriori concessioni edilizie" e arrechi "un danno all'ambiente". Sollecitato l'intervento di Comune e Regione

Da oltre un decennio si battono affinché il grande "polmone verde" di 25 ettari compreso fra le vie De Grossis, Di Blasi, Politi e Leonardo da Vinci - meglio noto come parco di Villa Turrisi - diventi un giardino pubblico. Adesso però l'associazione Parco Villa Turrisi, il comitato Addiopizzo, Legambiente, Wwf (oggi sostenuti dall'Osservatorio per il diritto alla città) temono che la recente sentenza del Tar - secondo cui le aree che ricadono entro i 150 metri dal canale Passo di Rigano non possono essere sottoposte a vincolo, perché non classificabile come corso d'acqua - "apra la strada a ulteriori concessioni edilizie" e arrechi "un ulteriore danno al sistema ambientale della città". 

Per questa ragione, le associazioni chiedono che assessorato regionale dei Beni Culturali, Sovrintendenza e Comune di Palermo facciano ricorso al Cga contro la sentenza che ha accolto il ricorso dell'Aere (Associazione evangelica per i rapporti esterni), proprietaria di alcuni terreni che ricadono all'interno del parco di Villa Turrisi, che aveva fatto segare degli alberi. Per il Tar legittimamente. 

La notizia, pubblicata la scorsa settimana da PalermoToday, ha scatenato la reazione degli ambientalisti. Che adesso entrano in pressing sulle "pubbliche istituzioni competenti" che finora "non hanno adeguatamente protetto l'area e difeso in sede giudiziale i suoi vincoli paesaggistici". A Comune, assessorato regionale dei Beni Culturali e Sovrintendenza viene così chiesta una "presa di posizione, sia in termini di chiarimento sia di costituzione in giudizio per un ricorso in appello".

In ballo c'è la realizzazione del parco urbano di Villa Turrisi, "richiesto dai cittadini con oltre 5 mila firme" e inserito dal Comune "con delibera di Giunta del 7 aprile 2015 nelle norme d'indirizzo del nuovo Prg". La sentenza del Tar sancisce la legittimità ad asportare l'agrumeto e gli ulivi da parte di privati dei terreni limitrofi al canale Passo di Rigano. Una "minaccia", secondo le associazioni, che dovrebbe accelerare l'approvazione del Prg, la delimitazione "dell'area della Green Way" e "l'individuazione urgente delle necessarie risorse utili alla realizzazione in tempi brevi dello stesso giardino, con particolare riferimento alle somme necessarie per gli espropri". 

Nell'attesa che le istituzioni pubbliche battano un colpo, le associazioni lanciano un appello alla mobilitazione: "La cittadinanza si unisca a noi nell'esigere una reale protezione dell'ambiente urbano e delle aree verdi". 

"Questa sentenza - dichiarano Concetta Amella e Simona Di Gesù, rispettivamente consigliere comunale e consigliere alla Quinta circoscrizione del M5S - è uno schiaffo morale a quanti negli ultimi anni si sono battuti per la nascita del parco Villa Turrisi ed hanno a cuore la salvaguardia di tutta l'area. Questa sentenza impone una chiara presa di posizione dell'amministrazione comunale a cui chiediamo di opporsi fermamente ed una accelerata in direzione della realizzazione della GreenAway e della delimitazione della parte pubblica da quella privata che segnerebbe il primo nucleo del parco. Tutti noi abbiamo l'obbligo di scongiurare l'ennesimo scacco  alla natura e di batterci per essa". 

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