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Cronaca

Caos all'ospedale Civico, due aggressioni in pochi minuti

E' di cinque dipendenti feriti il bilancio finale. Rissa in Chirurgia: i familiari volevano portare a casa il corpo di un loro caro deceduto in corsia. I medici hanno ribadito che non era possibile: picchiati i vigilanti intervenuti per calmare gli animi

Una doppia aggressione al Civico nel giro di mezz'ora, dalle 14.30 alle 15 di ieri. Cronaca di un (primo) pomeriggio di ordinaria follia. E' di due operatori sanitari e tre vigilanti feriti il bilancio di due aggressioni avvenute all'interno dell'ospedale. I due diversi episodi sono avvenuti uno nel reparto di Chirurgia e l'altro al pronto soccorso.

In Chirurgia la rissa è scoppiata perché i familiari volevano portare a casa il corpo di un loro caro deceduto in corsia. "La procedura però prevede che il corpo venga trasferito nella camera mortuaria", spiegano dall'ospedale. I medici hanno ribadito che non era possibile portare via la salma ma i familiari hanno reagito con violenza. Sono intervenuti i vigilanti che sono stati picchiati e refertati al pronto soccorso. 

Nell'area di emergenza - quasi contemporaneamente - è scoppiata una nuova rissa. Altri dipendenti hanno dovuto fare ricorso alle cure dei medici. Stavolta è toccato ad un vigilante e due operatori sanitari che hanno cercato di fermare la furia di un giovane tossicopendente, forse in crisi di astinenza, che ha distrutto un bagno e una vetrata. Per una guardia giurata zigomo spaccato e prognosi di 10 giorni.

Così il segretario aziendale della Fials, Mario Di Salvo: "Ancora una volta si impone la necessità di un intervento strutturale per mantenere ordine in tutti i pronti soccorso poiché la frequenza di questi episodi è intollerante. I correttivi adottati finora sono risultati inefficaci e pertanto bisogna studiare nuovi provvedimenti. La questione deve essere afrontata anche dal punto di vista normativo. pensando a provvedimenti simili a quelli pensati per lo stadio, con misure simili al Daspo. Abbiamo chiesto più volte una convocazione al prefetto ma non abbiamo mai ricevuto risposta".

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