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Cronaca

Giustizia, Nino Di Matteo lascerà Palermo: primo sì del Csm al trasferimento

La terza commissione del Consiglio superiore della magistratura ha proposto al plenum di assegnare al pm, più volte minacciato dalla mafia, uno dei posti di sostituto alla Dna. Nei mesi scorsi aveva rifiutato di andare a Roma per "ragioni di sicurezza"

Il pm Nino Di Matteo si preparara a salutare Palermo. La terza commissione del Csm lo ha indicato per uno dei cinque posti di sostituto alla Direzione nazionale antimafia. Dovrà però essere il plenum di Palazzo dei Marescialli a dare il via libera definitivo al trasferimento.

A novembre il pm, più volte minacciato da Cosa nostra, aveva rifiutato l'offerta di un trasferimento alla stessa Superprocura per "ragioni di sicurezza" e quindi fuori dall'iter ordinario. "Accettare un trasferimento con una procedura straordinaria connessa solo a ragioni di sicurezza - aveva detto il pm - costituirebbe a mio avviso un segnale di resa personale e istituzionale che non intendo dare. La mia aspirazione professionale di continuare a lavorare sulla criminalità organizzata trasferendomi alla Dna si realizzerà eventualmente solo se e quando sarò nominato in esito a una ordinaria procedura concorsuale".

In precedenza, era stato proprio il Csm a bocciare la sua candidatura alla procura guidata da Franco Roberti, preferendogli altri tre colleghi. Decisione mal digerita da Di Matteo, che presentò ricorso al Tar del Lazio.


 

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