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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Terrasini

Terrasini ricorda l'equipaggio della Nuova Iside: un anno dopo la tragedia installata una targa

Celebrata anche una messa per Vito, Giuseppe e Matteo Lo Iacono. Presenti i familiari, che continuano a chiedere giustizia. Il sindaco Maniaci: "Comune parte civile al processo". Si attende la chiusura delle indagini preliminari. La procura ipotizza che il naufragio sia avvenuto in seguito a una collisione con la petroliera Vulcanello

Una targa in memoria e in ricordo delle vittime del naufragio della Nuova Iside a Terrasini. E' stata installata ieri, a piazza Scalo, a un anno di distanza dalla tragedia in cui hanno perso la vita il capitano Vito, Giuseppe e Matteo Lo Iacono. Nello stesso luogo è stata celebrata anche una messa, da padre Davide Rasa, a cui hanno partecipato i familiari, il sindaco di Terrasini Giosuè Maniaci, il vice sindaco di Cinisi, Aldo Ruffino e l'assessore regionale alla pesca Toni Scilla.  

"Un anno fa, quando pensavamo di esserci lasciati alle spalle il periodo più difficile del lockdown, arrivò - ha detto il sindaco Giosuè Maniaci - la tragedia della Nuova Iside. Quei momenti sono ancora tutti impressi, vivi, nella memoria della nostra comunità. Le ricerche, lo sgomento, le preghiere, il dolore. Il ritrovamento dei corpi in mare prima di Giuseppe, poi di Matteo. Lo strazio di una marineria, di una comunità, dei paesi vicini, e l'incubo di una verità tremenda che iniziava ad affacciarsi. A dicembre - continua il primo cittadino - finalmente la conferma del ritrovamento dei resti del giovane Capitano Vito Lo Iacono, che abbiamo accolto di nuovo tra noi". 

Da allora Rosalba Cracchiolo e Cristina Lo Iacono, rispettivamente madre e sorella del comandante chiedono con dignità e coraggio verità e giustizia per i loro morti. La Procura ipotizza che il naufragio della Nuova Iside sia avvenuto in seguito a una collisione con la petroliera Vulcanello. Lo scorso 13 febbraio in manette sono finiti tre dei quattro indagati, ovvero il rappresentante della società armatrice della Vulcanello, la Augusta Due srl, Raffaele Brullo, il comandante campano dell'imbarcazione, Gioacchino Costagliola, e il Terzo sottufficiale di coperta, Giuseppe Caratozzolo, orginario di Palmi (Reggio Calabria). Rispondono di naufragio, omicidio colposo e omissione di soccorso.

Ora si attende la chiusura delle indagini preliminari. In caso di rinvio a giudizio il Comune si costituirà parte civile al processo. "Abbiamo accolto con favore la presenza dell'assessore regionale alla pesca Toni Scilla - conclude Maniaci - per cercare ai massimi livelli sostegno sia per la sicurezza in mare sia nella battaglia per la ricerca della verità, che il Comune di Terrasini continuerà costituendosi parte civile nel processo".

Intanto per dimostrare vicinanza alla famiglia Lo Iacono e per lasciare accesi i riflettori sul naufragio, a Vito, Giuseppe e Matteo è stato dedicato uno spazio nel luogo di ritrovo per eccellenza della comunità marinara. "L'uomo non è fatto per la sconfitta. Un uomo può essere distrutto ma non non può essere sconfitto", scriveva Hemingway nel romanzo "Il vecchio e il mare". Ora questa citazione campeggia nella targa realizzata per loro che commemora i marinai, gli uomini, i compagni, i fratelli, i figli.
 

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