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Cronaca

Per anni ai fornelli del Mezcalito e delle Officine di Dio, Palermo piange la chef slovacca Mirka

E' morta a 64 anni per una malattia. Insieme al marito aprì Treffen, un ristorante in via D'Annunzio che per un periodo animò le cene della "Palermo bene". Poi altre esperienze, anche al Palab e ai Candelai

Veniva da lontano e, anche se del suo paese sentì fino all'ultimo la mancanza, Palermo l'aveva talmente tanto travolta d'affetto e riconoscenza che riuscì ad amarla allo stesso modo e a sentirla come "casa". Ora che Emilia Mirka Bernatova - chef slovacca molto nota in città - è morta a 64 anni dopo una malattia che se l'è portata via in qualche mese, sono in tantissimi nel mondo della notte a piangerla e ricordarla. 

In Sicilia ci arrivò che era una ragazza. Tutti la conoscevano semplicemente come "Mirka". Si innamorò di un palermitano che in città era conosciutissimo. Era il rampollo di una nota famiglia d'imprenditori, i Dalleo, al timone della storica gelateria Cofea in via Villareale. Insieme al marito aprì Treffen, un ristorante in via D'Annunzio che per un periodo animò le cene della "Palermo bene". 

Poi mille altre avventure. Abbandonata l'esperienza imprenditoriale, Mirka aveva scelto di lavorare per altri. L'elenco è lunghissimo. Tra i più noti l'Officina Di Dio, il Mezcalito, il Palab fino ai Candelai, sua ultima "casa". "Era molto amata - racconta a PalermoToday Alessandro Di Dio - soprattutto dai vitaioli e dai nottambuli. Alla mano, cordiale, socievole e soprattutto gioiosa. Ha bazzicato dappertuttto, perché amava uscire e amava la nostra gente. Frequentava i locali, era amicona di tutti perché si faceva ben volere". 

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