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Sabato, 27 Aprile 2024
Mafia Politeama / Via dello Spezio

Mafia, commercianti confermano richieste di pizzo: 17 arresti al Borgo

Blitz dei carabinieri nel cuore del quartiere collegato al mandamento di Porta Nuova. Almeno 14 gli episodi di estorsione ricostruiti dagli investigatori anche grazi al "libro mastro". Luce su alcune rapine e sulla sparatoria avvenuta nella zona nel marzo 2015

Blitz antimafia al Borgo Vecchio. I carabinieri hanno eseguito all’alba di oggi diciassette arresti nei confronti di altrettanti soggetti accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, tentato omicidio, rapina, illecita detenzione di armi e munizioni ed intestazione fittizia di beni. Tra questi Elio Ganci, subentrato ai fratelli Domenico e Giuseppe Tantillo, che si sarebbe fatto aiutare da personaggi come Fabio Bonanno, Salvatore D’Amico, Luigi Miceli e Domenico Canfarotta nel sostentamento delle famiglie dei detenuti, nella gestione dello spaccio dei stupefacenti e nella riscossione del pizzo (i nomi degli arrestati).

L'estorsione ripresa in diretta: le immagini

Sono almeno 14 gli episodi accertati di estorsione, una delle attività principali per il sostentamento per la criminalità organizzata. Durante le investigazioni è stato rinvenuto anche il cosiddetto “libro mastro” che, insieme ad altri elementi probatori raccolti nel tempo, hanno permesso di ricostruire la mappa delle imposizioni del pizzo. Ma alcuni imprenditori e commercianti hanno confermato le pressanti richieste di denaro. Sono finite sotto sequestro anche diverse attività commerciali riconducibili a Cosa nostra ma intestate a prestanome e che sarebbero servite anche per riciclare denaro.

I retroscena: la mappa del pizzo, chi paga e chi si ribella

Mafia e pizzo al Borgo, 17 arresti

Grazie alle indagini sono stati individuati gli autori della sparatoria avvenuta la sera del 4 marzo 2015, nella piazza centrale del quartiere di Borgo Vecchio, tra i Tantillo e la famiglia di Francesco Russo Francesco. Le due fazioni si erano affrontata esplodendo numerosi colpi d’arma da fuoco. “La gravità ed il clamore pubblico suscitato dalla vicenda - spiegano gli investigatori del Comando provinciale - ha indotto Paolo Calcagno, reggente pro tempore del mandamento mafioso di Porta Nuova attualmente detenuto, e altri esponenti del clan a intervenire immediatamente nei confronti di Russo che sarebbe stato allontanato dal quartiere qualora non avesse rispettato le gerarchie dell’epoca”.

"Fermata l'ascesa del nuovo capo" | Video

pizzino estorsioni borgo vecchio-2

Infine sono stati individuati gli autori di una rapina avvenuta, la sera del 26 giugno 2011, all’interno di un’abitazione del quartiere Borgo Vecchio. In quell’occasione la vittima era stata ferita con un’arma da fuoco. “Quel colpo - spiegano i carabinieri - non era stato autorizzato e, quindi, i responsabili erano stati poi aggrediti fisicamente dagli esponenti del mandamento mafioso di Porta Nuova e dagli stessi vertici della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio”. L’attività d’indagine rappresenta la prosecuzione delle operazioni servite per assestare un duro colpo al mandamento mafioso di Porta Nuova (Pedro, Hybris, Panta Rei 1 e 2).

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Di Stasio cita Borsellino: “Oltre il muro dell’omertà”

Nel corso degli anni Cosa nostra ha mutato pelle e diversificato i propri affari. Continua a essere colpita con l’attività repressiva delle forze dell’ordine e della magistratura e “oggi appare indebolita, ma sempre viva” e impegnata - anche attraverso il "pizzo" - nella ricerca quotidiana e ossessiva di denaro. "Da un’analisi storica del fenomeno estorsivo - spiega il comandante dei carabinieri Antonio Di Stasio - emerge come, in un territorio sottoposto ad un clima di intimidazione diffusa (dove la vittima, anche solo dietro una minaccia verbale, percependo rischi e conseguenze per sé e per propri i familiari, si sente costretta a cedere), la criminalità organizzata riesca nel tempo ad imporre il 'pizzo'. A noi tutti cittadini di questa stupenda terra, ai commercianti e agli imprenditori - i quali hanno interpretato le gesta e le parole che il Giudice Paolo Borsellino riportò nel suo libro Oltre il muro dell'omertà ("È normale che esista la paura in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio") - esprimo la mia gratitudine per essersi affidati allo Stato, continuando a denunciare gli estortori".

Orlando: "Rivolta risultato cambiamento culturale"

Anche il sindaco ha commentato gli arresti: "La rivolta dei commercianti del Borgo Vecchio è il segno ed il risultato di un cambiamento culturale e sociale che penetra anche in questa parte della città. A questi commercianti, così come agli inquirenti e alle forze dell'ordine che ne accompagnano il percorso di liberazione e affrancamento, deve andare il nostro apprezzamento e ringraziamento. Al Borgo Vecchio, come in tutta la città non possono esserci zone franche di legalità e diritti. Perché Borgo Vecchio è Palermo e Palermo è Borgo Vecchio".

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