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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Libertà / Via Antonio Salinas

Incerto il futuro dei Ficus di piazza Castelnuovo, Raimondo: "Non conoscevo i dettagli del progetto"

Interventi accesi a villa Trabia nel corso di un'assemblea sui lavori per l'anello ferroviario. Arcuri si appella a Italferr per sospendere i lavori in attesa di trovare soluzioni per mitigare l'espianto. Raimondo rassicura: "Ne salveremo tre"

Resta incerto il futuro dei ficus di piazza Castelnuovo ma si proverà a trovare delle soluzioni per mitigarne l'espianto. E' il sunto dell'acceso dibattito che ha preso piede ieri pomeriggio a villa Trabia tra il vice sindaco Arcuri, l'assessore Raimondo, gli ingegneri della Rfi e cittadini e associazioni a cui non va giù l'abbattimento dei ficus microcarpa al Politeama, al cui posto spunteranno le pensiline di una stazione dell'anello ferroviario. Un pomeriggio caldo e non solo per le alte temperature ma per i tanti interventi che si sono alternati, per quello che dal fondo della colma sala è stato definito "il sacco di Palermo"

Otto degli alberi che da mezzo secolo insistono sull'area sono stati già abbattuti, ma Raimondo ha voluto, in qualche modo, rassicurare i presenti: "Cercheremo di salvarne tre. In totale saranno tagliati 11 ficus, specie comunque banalissima a Palermo". Ciò dopo aver ammesso che "non conoscevo i dettagli del progetto. Questa mattina c'è stata una riunione con i tecnici che mi hanno illustrato la documentazione". "So che esiste il problema - ha aggiunto - ma non spetta all'Amministrazione impedire che si faccia l'opera. Il nostro compito può essere quello di minimizzare l'impatto, venendo anche incontro agli interessi dell'impresa".

Una "desertificazione temporanea" dunque, come la definisce lo stesso Raimondo, che prevede un'opera di piantumazione e ripristino entro un anno. Ma i lavori proseguiranno anche nell'area circostante. In progetto c'è infatti l'abbattimento di cinque Jacaranda sul lato destro della piazza e in corrispondenza della fermata del bus. Alla notizia non si trattiene la platea che dal fondo della sala urla "Assassino. Gli alberi sono cittadini come noi". Arcuri però corre subito ai ripari e precisa: "Non serve prendersela con il Comune. Bisogna chiedere a Rfi se è possibile un ripensamento perché quegli alberi rappresentano immagine consolidata di questa piazza. La Regione siciliana ha convocato il sindaco per parlare di ciò ma è probabile che non vada perché questo non è problema dell'amministrazione comunale. Il fatto che non si sia saputo prima non è colpa nostra né vostra. C'è stato un deficit che va colmato". 

Tra le richieste della platea quella di una "maggiore trasparenza" e una "gestione partecipata" del verde pubblico. C'è anche chi domanda perché non sono state considerate altre aree per la realizzazione dei lavori, già spoglie di alberi. A rispondere agli interrogativi e a illustrare il progetto è l'ingegnere dell'Rfi, Filippo Palazzo. "Se qualcuno pensa che ci siano delle cose su cui indagare - inizia - vada in Procura. La stazione appaltante è Italferr, società del gruppo Fs. L'ente beneficiario è il Comune. Italferr si è occupata del progetto definitivo e ora si trova alla direzione dei lavori". 

In merito al loro avanzamento "abbiamo firmato un contratto - prosegue - da portare avanti. Al Comune spetta la verifica dei lavori. Il controllo sull'impresa lo fanno Italferr e Rfi. Superata questa fase si passa al progetto costruttivo". Sulla questione resta dunque solo una certezza: al momento i lavori della Tecnis resteranno sospesi, in attesa di capire se Rfi raccoglierà l’appello di Arcuri e ambientalisti. "Il problema è serio - conclude il vice sindaco - dal momento che l'impegno del Comune è stato di soli 258 mila euro. Tutto il resto è frutto di fondi europei. L'amministrazione non può chiedere troppo, ma cercheremo di capire se mentre si cerca una soluzione i lavori possano proseguire in altre aree". 
 

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