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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Tracce di Coronavirus nelle fogne: Sicilia aderisce alla rete di monitoraggio ambientale

Obiettivo: la rilevazione del virus in campioni di acque reflue prelevati regolarmente nelle fognature e prima che entrino negli impianti di depurazione, in modo da individuare precocemente la circolazione del Covid nei diversi territori

La Sicilia partecipa alla rete nazionale per il monitoraggio della presenza del virus pandemico nei reflui urbani, costituita su iniziativa dell’Istituto Superiore di Sanità e del Coordinamento interregionale della prevenzione della commissione Salute della conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, nell’ambito del progetto di sorveglianza ambientale reflui in Italia (Sari). Obiettivo della rete è la rilevazione del virus pandemico in campioni di acque reflue prelevati regolarmente nelle fognature e in ingresso agli impianti di depurazione, in modo da monitorare e individuare precocemente la circolazione del Covid nei diversi territori.  

Una rete di sorveglianza ambientale territoriale, infatti, può rivelarsi preziosa per il controllo dell’epidemia, pertanto, negli scorsi mesi, l’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana ha sostenuto la costituzione della rete regionale Sari che si compone, in atto, dei ricercatori del Dipartimento Promise dell’Università degli Studi di Palermo, della Unità di Epidemiologia Clinica e della Unità di Microbiologia e Virologia del Policlinico di Palermo, delle Asp di Palermo, Catania, Messina, Ragusa, Siracusa e Trapani (è in programma il coinvolgimento di altre Asp), dell’Arpa Sicilia, dell’Istituto Zooprofilattico (Izs) di Sicilia, dell’Amap e di Acque di Caltanissetta Spa".

Il coordinamento tecnico-scientifico della rete siciliana di monitoraggio del Covid nei reflui è stato affidato ai ricercatori dell’Università degli Studi di Palermo e tale iniziativa è, quindi, riconducibile al capitolo della Terza Missione dell’Ateneo.

“La sorveglianza di eventi a diffusione epidemica in una popolazione può essere integrata, nei casi in cui il patogeno sia escreto anche con le feci, con la ricerca del microrganismo o parti di esso nelle acque di scarico. La metodologia di recente diffusione, ma già consolidata con diverse applicazioni, prende in nome di Wastewater based epidemiology e si pone come strumento di sorveglianza epidemiologica integrativa, offrendo la possibilità di studiare ed individuare in modo anonimo, aggregato e rapido, la presenza di infezioni nella popolazione. E la via di escrezione fecale è chiamata in causa anche per il virus pandemico", spiega Francesco Vitale, Professore Ordinario di Igiene dell’Università degli Studi di Palermo e Responsabile del Laboratorio di riferimento della Sicilia occidentale per l’emergenza Covid del Policlinico Universitario di Palermo.

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