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Cronaca

"Sistemiamo la zia del consigliere comunale?", trucchi e tangenti per una tomba ai Rotoli

Dall'inchiesta viene fuori che l'impresario funebre Nunzio Trinca avrebbe chiesto all'ex direttore dei cimiteri, Cosimo De Roberto, di velocizzare la pratica per la sepoltura di una parente di Paolo Caracausi (Italia Viva) che però smentisce. I finti biglietti aerei per accelerare le procedure

La morte, per citare Totò, è una livella e l'esigenza di seppellire degnamente e rapidamente i propri cari non fa dunque distinzioni: secondo il procuratore aggiunto Sergio Demontis ed il sostituto Francesca Mazzocco, anche il consigliere comunale di Italia Viva Paolo Caracausi (che allo stato non risulta indagato e che smentisce) attraverso l'impresario funebre Nunzio Trinca, titolare dell'omonima ditta di via delle Gazzelle (che respinge anche lui le accuse), avrebbe cercato di accelerare i tempi per sistemare ai Rotoli una sua zia defunta e in attesa di una sepoltura nella camera mortuaria, assieme ad altre centinaia di salme. Non solo. Quasi tutte le inchieste per corruzione ruotano attorno a delle emergenze che determinano poi la necessità di procedure di urgenza. E il cimitero dei Rotoli - con la cronica carenza di sepolture che attanaglia la città ormai da anni - non avrebbe fatto eccezione. Uno dei trucchi per consentire la sepoltura veloce sarebbe stato quello dei "biglietti aerei", cioè documentare falsamente che i parenti del defunto sarebbero stati in viaggio per poter adottare poi un procedimento d'urgenza e velocizzare la pratica in cambio di soldi. Se ne parla a più riprese nelle intercettazioni dell'inchiesta dei carabinieri e al trucco fa riferimento anche l'ex direttore dei cimiteri comunali, Cosimo De Roberto, che è finito ai domiciliari.

"La zia del consigliere la sistemiamo?"

Il caso del renziano Caracausi emerge da una conversazione tra De Roberto e Trinca, intercettata dai carabinieri l'8 agosto dell'anno scorso. L'impresario funebre chiedeva: "Mi serviva un'informazione, ti ha chiamato il consigliere Paolo Caracausi per una salma diciamo che, sono parenti suoi, che è in camera mortuaria?" e De Roberto replicava di non aver ricevuto chiamate, quindi Trinca proseguiva: "Io ieri ho parlato con Paolo... Quando se ne parla a mettere questi loculi prefabbricati all'entrata del cimitero? Dimmi una cosa eventualmente lo possiamo aiutare a Paolo, diciamo...? Perché ha sua zia che è in camera morturaria... Qualche posto là vicino, per poter sistemare la zia di Paolo?". E De Roberto: "Purtroppo no, è un problema... purtroppo mi hanno bloccato tutte cose a me, mi hanno bloccato i biglietti aerei... Io domani sono in ufficio, digli che avvicina e vediamo...".

La smentita di Caracausi e di Trinca

Caracausi, però, smentisce quanto emerge dalle intercettazioni e sottolinea: "Non ho avuto lutti in famiglia recentemente né ho parenti seppelliti ai Rotoli. I miei famigliari defunti sono tutti sepolti tra il cimitero di Ficarazzi e quello di Sant'Orsola". Il consigliere, quindi, non avrebbe avuto alcun motivo di chiedere favori a Trinca, anche se questi riferisce altro nella telefonata a De Roberto. A sua volta anche Trinca si difende, attraverso l'avvocato Giulio Bonanno che lo assiste, sostiene che "non gli è stato notificato alcun atto e che non è mai stato sentito dagli investigatori".

Il trucco dei biglietti aerei

E' proprio l'ex direttore De Roberto a fare riferimento quindi al trucco dei biglietti aerei, scoperto dagli inquirenti. Secondo l'accusa, ai Rotoli non sarebbe stato rispettato l'ordine cronologico delle sepolture e vi sarebbe stato un "mercimonio dei pochi loculi disponibili". Tra gli "stratagemmi" utilizzati per lucrare sull'emergenza vi sarebbe stato quello di allegare alla pratica per la sepoltura documenti falsi relativi a viaggi aerei dei parenti del defunto, in modo da giustificare l'adozione di procedure d'urgenza per la sepoltura. I carabinieri hanno sentito diversi cittadini su questo punto e molti di loro hanno affermato di non sapere nulla dei viaggi in questione o di non essere mai partiti.

"I picciuli ce li prendiamo noi!"

A svelare meglio il trucco in un'altra intercettazione di maggio dell'anno scorso, sono due impiegati comunali dei Servizi cimiteriali di via Lincoln, che non esitano a parlare di un sistema di corruzione al cimitero e a darne la colpa sia a De Roberto che ai dipendenti della Reset. Uno dei dipendenti racconta all'altro un episodio che gli è stato riferito in relazione ad una sepoltura: "Dice: 'No perché qua vogliono mettere nella sepoltura la salma e ci domandarono picciuli' e gli ho detto: 'Senti, le salme sono entrate per inumazione, devono andare a terra!' e dice: 'No, i picciuli ce li prendiamo noialtri!', gliel'ha detto bello chiaro". E il collega replica: "Vedi che ci sono mali discorsi! Per tutti... Tutta l'erba un fascio... Per noialtri, ad uno ad uno ci dobbiamo difendere chi è colpevole e chi è... sta succedendo il bordello. Ci sono mali discorsi forte, ormai la Procura... ora c'è pure quello del Movimento Cinque Stelle che ha fatto l'esposto alla Procura, contro tutto il bordello e ora stanno cominciando... ad occhio di rana... Ci sono mali discorsi forti!".

"Il direttore si chiama la Reset: 'Spartiemu!'"

L'impiegato si soffermava poi sul tema dei biglietti aerei: "Io gliel'ho detto come funziona (al dirigente, ndr).... Qua si tratta che, a quanto pare, loro... minchia! Hanno la password che si fanno i biglietti (aerei, ndr) con 5 euro! Fanno i biglietti! La prenotazione in fila. Vero, i biglietti, vero, con 5 e 10 euro, e poi giustamente... 300 euro, 200 euro! Ci sono mali discorsi forti! Quello (e fa il nome di un collega, ndr) a quanto pare è corrotto, è più corrotto di tutti gli altri. Perché giustamente il dottore si l'appi a tirare, ci l'appi a imporre e se lo tirò, ecco perché voleva pure a me al cimitero, dice: 'Minchia! Così sono in una botte di ferro! Ma 'nduocu si tratta 'nca fini jurnata u direttore (De Roberto, ndr) si chiama a quelli della Reset: 'Spartiemu!', cose impressionanti...". 

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