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Cronaca

Guardie giurate sui bus, boom di biglietti venduti e incassi record: l'Amat proroga il servizio

L'esperimento con i vigilantes ad agosto e settembre, in base ai dati dell'azienda, è riuscito: sono aumentate le obliterazioni e sono più che raddoppiate le multe. Maggiori entrate per circa 100 mila euro. Cimino: "La gara è a buon punto, i controlli ripartiranno a breve e dureranno fino al 31 dicembre"

Boom di biglietti obliterati e di titoli di viaggio venduti a bordo dei mezzi dell'Amat, ma anche multe più che raddoppiate tra agosto e settembre scorsi. E il merito - che si traduce anche, e soprattutto, in maggiori entrate per l'ex municipalizzata - è del servizio sperimentale di vigilanza, affidato alla "Sicurtransport", che ha garantito la presenza di 20 guardie giurate su alcune linee particolarmente affollate durante l'estate. I dati forniti dall'azienda guidata da Michele Cimino (nella foto) parlano chiaro ed è proprio per questo che il Cda ha già deliberato di ricorrere nuovamente alla vigilanza fino al 31 dicembre: le procedure per la gara sono a buon punto e il servizo potrebbe ripartire già la prossima settimana.

Michele Cimino amat-2Oltre all'aspetto economico, la presenza dei vigilantes ha permesso anche di ridurre atti vandalici e aggressioni ai danni del personale Amat: l'ultimo episodio di violenza risale appena a martedì scorso - il contratto con gli addetti alla sicurezza era quindi già scaduto - quando il dipendente che guidava il 104 è stato colpito al volto da un passeggero che non voleva indossare la mascherina (obbligatoria sui mezzi). L'intenzione dell'Amat, se questo secondo test con le guardie giurate confermerà il trend di agosto e settembre, è di valutare di rinnovare il servizio per un periodo molto più lungo.

Ma ecco i numeri. Ad agosto le guardie giurate si sono concentrate soprattutto sulle linee che collegano la città al mare (806, 614, 603, 544) ma anche su quelle centrali (101 e 102), nonché sulla linea 1 del tram. A settembre, invece, il servizio è stato gradualmente dirottato verso i bus che attraversano il centro. Il confronto viene fatto con il 2019, visto che il 2020, falcidiato dalla pandemia, fornisce numeri fuori dall'ordinario.

I numeri di agosto: incassati 50 mila euro in più con i biglietti

Dal primo al 31 agosto sono state 166.345 obliterazioni a fronte delle 137 mila del 2019, con una crescita degli incassi da 191.800 euro a 233.883 euro (il biglietto costa 1,40 euro). In netta crescita anche la vendita dei titoli a bordo: nel solo mese di agosto - e soltanto sulle 6 linee in cui c'era la vigilanza - sono stati acquistati sulle vetture 17.533 biglietti, a fronte dei 13.190 del 2019 sull'intera rete. In questo caso il biglietto costa 1,80 euro ed economicamente questi numeri equivalgono ad un incasso di 31.559 euro a fronte dei 23.742 euro del 2019 (e il dato in questo caso è relativo all'intera rete). Tradotto in euro significa che l'Amat ha potuto contare su 49.900 euro in più in entrata rispetto allo stesso periodo di due anni fa.

A settembre oltre 210 mila obliterazioni

A settembre le obliterazioni sono state 210.372 a fronte dei 188.473 del 2019, con un'entrata di 378.669 euro rispetto ai 339.251 di due anni fa, in aumento dunque di 39.418 euro. Il numero dei biglietti venduti a bordo è invece leggermente diminuito: 7.621 rispetto ai 7.820 del 2019. Per entrambi i mesi di quest'anno va anche tenuto in conto che la capienza dei mezzi, per via delle restrizioni contro il Covid, è stata ridotta all'80 per cento, consentendo quindi l'accesso a un numero inferiore di passeggeri.

Multe più che raddoppiate

I maggiori controlli hanno consentito non solo di spingere gradualmente più persone a fare il biglietto, ma anche di stanare chi è abituato a salire su bus e tram senza pagare (in genere lamentandosi pure per i disservizi). Le multe sono così sostanzialmente più che raddoppiate nei due mesi presi in considerazione: ad agosto sono state 720 (erano state 335 nel 2019) e a settembre sono state ben 1.030 (427 due anni fa).

Esperimento riuscito

L'esperimento per l'azienda di via Roccazzo risulta riuscito anche perché la spesa/investimento di circa 37 mila euro al mese per la vigilanza a bordo (il contratto per due mesi con la "Sicurtransport" ammontava complessivamente a 74 mila euro) è stata non solo ammortizzata, ma ha permesso maggiori introiti.

Come spiegano Cimino e il direttore dei Servizi speciali per la mobilità dell'Amat, Domenico Caminiti (nella foto), "il ricorso alla vigilanza funge da deterrente, ma lo scopo non è tanto quello di reprimere e punire i trasgressori, quanto di educare tutti all'utilizzo del trasporto pubblico". In particolare per far capire una cosa in realtà elementare - e assodata in altre realtà, soprattutto del Nord Europa - ovvero che se non si paga il biglietto si crea un danno all'azienda (a totale partecipazione del Comune, quindi di tutti) con ripercussioni deleterie sul servizio. 

I nuovi controlli sulle linee del centro e vicino alle scuole

domenico-caminiti-2"Appena la vigilanza ripartirà - dicono ancora Cimino e Caminiti - sarà effettuata sulle linee legate al trasporto verso le scuole e in centro. Abbiamo in tutto 51 linee su gomma, ma il 70 per cento del traffico passeggeri si concentra su circa 20 e i controlli su quelle maggiormente utilizzate permette quindi di raggiungere il nostro obiettivo". Cimino ha sottolineato anche in passato che "lo scopo è rendere sempre più appetibile il trasporto pubblico per spingere i cittadini a lasciare l'auto a casa e servirsi dei mezzi pubblici". Con costi molto inferiori rispetto a quelli legati al mezzo privato, senza peraltro impazzire per cercare parcheggi o perché si rimane intrappolati nel traffico. Certo, a Palermo - è inutile negarlo - ritardi ed inefficienze non mancano. "L'azienda in questo momento è sotto organico - spiega Caminiti - perché negli anni non c'è stato un reale turn over. Se per esempio in passato mancavano i bus adesso non abbiamo autisti a sufficienza. Per questo è stato bandito il concorso per 100 di queste figure". 

In servizio solo 35 controllori

La domanda che qualcuno si pone è perché l'Amat debba affidare il controllo e la vigilanza ad una ditta esterna e non possa invece ricorrere ai suoi dipendenti. La risposta è presto data: attualmente i verificatori in servizio sono appena 35, un numero assolutamente inadeguato "e non è possibile - spiega Caminiti - dare questa mansione al personale amministrativo". Per coprire il vuoto, in altri termini, occorrerebbe assumere altre persone. Con costi maggiori "e per il momento - conclude il dirigente dell'Amat - l'azienda ha già deciso di assumere nuovi autisti". In un periodo di vacche magre, tutto non si può fare.

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