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Villabate, il bilancio di mister Guida: “La retrocessione dispiace ma sono orgoglioso del percorso della squadra”

Il tecnico giallorosso analizza la stagione: “Siamo cresciuti con il lavoro, sul risultato finale pesano diversi fattori, avrei fatto di tutto per la salvezza ma salvo comunque tutto di questa stagione”

Partito in ritardo rispetto alle altre compagini di Promozione, Il Villabate con un gruppo composto prevalentemente da giovani ha provato a giocarsi la salvezza in un torneo competitivo mettendo in mostra cose più che buone che però non son bastate ad evitare la retrocessione diretta. Il tecnico della squadra giallorossa Giuseppe Guida analizza il percorso stagionale della squadra, sottolineando a livello personale come la crescita dei suoi calciatori mitighi il dispiacere della mancata salvezza.

In prima battuta Guida ricostruisce la storia stagionale evidenziando gli aspetti che hanno pesato di più sulla storia della stagione: “Noi all’inizio siamo partiti in ritardo con la preparazione  - afferma a PalermoToday -di fatto ho avuto la possibilità di schierare una squadra definita dopo tre giornate. Con il lavoro questo gruppo giovane è riuscito a crescere facendo un buon girone d’andata: in generale a parte il secondo tempo di Cammarata la mia squadra ha sempre fatto sempre il suo. Purtroppo negli scontri diretti, in particolare contro Castelbuono in casa dove abbiamo preso il pari al 95’ ci è girata veramente male. Inoltre, aver perso per squalifica due giocatori come Iemma e Tomas D’Ambra per il rush finale dopo la partita contro Casteldaccia ha inciso. Mi duole doverlo dirle ma in tal senso anche gli errori arbitrali hanno avuto un loro peso: in questo campionato ho visto spesso che nei nostri confronti, forse perché siamo una squadra giovane, c’è stato un atteggiamento indisponente che con altre squadre più esperte non si è visto. Resta comunque per me la soddisfazione, dopo un campionato in cui ho messo tutto me stesso, di aver consentito ad un gruppo di 15 ragazzi di poter continuare il loro percorso che altrimenti si sarebbe interrotto”.

L’allenatore giallorosso non ritiene che la scarsa esperienza del gruppo (composto al netto di 5 elementi da giocatori nati dopo il 2000) sia stata un fattore, sottolineando anzi come sia importante puntare sui giovani: “Non penso che la questione dell’esperienza abbia inciso più di tanto - spiega - siamo riusciti a compensare i limiti della gioventù con il lavoro e l’impegno che questi ragazzi hanno sempre messo che ci hanno portato su buoni livelli di gioco. Come ho detto poco fa è stato un insieme di circostanze alla quale si è aggiunto anche il problema legato agli infortuni che certamente non ci hanno risparmiato. Abbiamo sicuramente fatto il nostro in un campionato che non esito a definire un’Eccellenza-bis per il livello delle squadre veramente alto. Mi dispiace solamente, in una fase nella quale si parla tanto dei giovani in un movimento che per due volte di fila non si qualifica ai mondiali, aver visto per loro gli spazi ostruiti spesso da giocatori avanti con gli anni che non sempre hanno gli stimoli e la condizione giusta”.

Il tecnico del Villabate spiega comunque di essere soddisfatto  a livello personale al di là dell’epilogo: “Io di questo campionato nonostante la retrocessione salvo tutto - conclude - il percorso e la crescita di questo gruppo di ragazzi, anche quella della società perché mi è stato riconosciuto di aver riportato un entusiasmo e una forma mentis calcistica che lì mancava da tempo a livello di prima squadra. Avrei fatto le cose più impensabili per salvarmi ma per la prima volta nella vita vivo un fallimento che non mi pesa: tra qualche anno rivedrò questi ragazzi ai quali ho dato la possibilità di continuare il loro percorso e quando li rivedrò in campi più importanti lo farò certo di aver lasciato a loro qualcosa”.

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