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Il Governo riscrive il calendario delle vaccinazioni, Musumeci: "Il piano Draghi ci convince"

Eccezione fatta per la fase uno, le Regioni hanno coinvolto con tempi diversi le varie categorie. Adesso l'indirizzo che arriva da Roma è quello di seguire tutti le stesse regole procedendo per fasce d’età. Il governatore siciliano: "Procediamo spediti e voglio mandare un messaggio di fiducia verso la scienza e di impulso alla campagna vaccinale"

L'Italia si avvicina a un cambio di passo per quanto riguarda la somministrazione dei vaccini. Eccezione fatta per la fase uno, le Regioni hanno poi aperto le vaccinazioni con tempi diversi per le varie categorie. Adesso l'indirizzo che arriva da Roma è quello di seguire tutti le stesse regole: concludere con le procedure già avviate e poi procedere per fasce d’età, dai più anziani ai più giovani con l’aggiunta delle persone ad elevata fragilità, 14 patologie in forma grave, e dei disabili gravi insieme alle persone che se ne prendono cura. 

La proposta di revisione del piano vaccinale è stata discussa nelle scorse ore dai ministri Speranza e Gelmini con i governatori. "Il quadro unitario disegnato dal nuovo piano vaccini voluto dal presidente Draghi - dice il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci - ci convince molto. E certamente darà un impulso anche l’autorizzazione imminente al quarto vaccino, quello monodose. La Sicilia si adegua congiuntamente e, pertanto, completate le prenotazioni già attive sui servizi essenziali, si procederà seguendo il criterio anagrafico e di fragilità". 

Il governatore sottolinea però che "restano ancora alcune questioni irrisolte, come l’utilizzo dei soli vaccini Pfizer e Moderna (allo stato) per le persone con fragilità, vaccini che sono diretti anche ai più anziani. Ma in Sicilia - assicura - procediamo spediti e voglio mandare un messaggio di fiducia verso la scienza e di impulso alla campagna vaccinale. Qui da noi abbiamo una forte collaborazione con la Protezione civile, che dipende dalla presidenza della Regione, con le forze armate e con il sistema sanitario. È un modello che sta funzionando e va consolidato. Stiamo lavorando, con impulso dei dipartimenti dell’Industria e della Salute, a varare una ulteriore presenza, oltre quella siracusana, con hub vaccinali in tutte le aree industriali delle nove province. Essere capillari e veloci è il nostro obiettivo più importante".

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