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Cronaca

Villa Sofia, importante premio per il progetto sulla cura dell'epatite c nei talassemici

Lo studio mira a ottimizzare la gestione clinica globale e sviluppare un modello organizzativo multidisciplinare per minimizzare l'impatto della patologia sulla qualità di vita dei pazienti e sull'organizzazione ospedaliera

Razionalizzare e migliorare le procedure diagnostiche e terapeutiche nei soggetti con emoglobinopatie affetti da Hcv, ovvero l’epatite C. L’azienda Villa Sofia-Cervello si conferma leader regionale su questo fronte, come ulteriormente certificato dal riconoscimento Fellowship Program 2016, ottenuto dal progetto di ricerca presentato da Salvatore Madonia, dirigente medico dell’Unità di Medicina in partnership con l’Unità di Ematologia II diretta da Aurelio Maggio e con Antonietta Ledda dell’Unità di Cardiologia, per gli aspetti cardiologici e Lorenzo Tesè dell’Unità di radiologia per gli aspetti radiologici.

Il Fellowship Program è un’iniziativa annuale, proposta dalla società biofarmaceutica Gilead Sciences per promuovere lo sviluppo e la diffusione di nuove idee finalizzate a migliorare l’outcome e la qualità di vita dei pazienti nelle aree relative all’Hiv, alle epatiti, alle patologie oncoematologiche. Lo studio di Villa Sofia - Cervello nasce per organizzare il trattamento anti Hcv nella popolazione siciliana con talassemia o anemia falciforme, al fine di ottimizzare la gestione clinica globale e sviluppare un modello organizzativo multidisciplinare per minimizzare l’impatto della patologia sulla qualità di vita dei pazienti e sull’organizzazione ospedaliera. Il premio, che sarà ufficialmente consegnato il 13 ottobre a Milano nel corso di una cerimonia, sarà destinato per una borsa di studio di un anno, che sarà dedicata specificatamente a questo settore, in particolare per i controlli clinici epatologici ed ematologici, per la valutazione degli aspetti terapeutici direttamente legati alla emoglobinopatia, valutazione e gestione epatologica e il coordinamento delle altre figure, il radiologo e il cardiologo, coinvolte nella gestione di questi pazienti. Tutto ciò al fine di concentrare le procedure diagnostiche e di follow up, e le visite ambulatoriali.

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