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Viaggiatori esasperati tra Punta Raisi e Palermo: "Che incubo su quei treni, siamo stipati come sardine"

Il racconto di una pendolare che deve raggiungere la città per motivi lavoro. Trenitalia assicura: "Non siamo in overbooking, picco d'affluenza per via dell'inizio dell'anno scolastico. Studieremo delle soluzioni, la prima idea è mettere un treno con più vagoni"

Vagoni strapieni e viaggi da incubo per i pendolari che devono raggiungere Palermo in treno per studio o lavoro. "Non respiriamo, non ci possiamo muovere, siamo stipati come delle sardine" è la denuncia di una lettrice a PalermoToday. "Ogni mattina prendiamo il treno da Punta Raisi verso la città - racconta - ma è sempre super affollato. Non riusciamo a muoverci. Abbiamo bisogno di linee in più, di poter viaggiare in sicurezza". 

Questa è la fotografia di una storia che si ripete ogni mattina sulla linea 21856 dalla prima settimana di settembre. "Ad ogni fermata il treno si riempie sempre di più fino a scoppiare", prosegue la donna. Molti gli abbonanti che viaggiano dai comuni dell'hinterland verso la città per raggiungere scuole o posti di lavoro (oltre ai turisti che atterranno all'aeroporto Falcone Borsellino). "Protestiamo e protestiamo ancora - afferma - ma è tutto inutile perché qui non cambia nulla e noi pendolari siamo destinati a viaggiare in condizioni precarie, non rispettando peraltro alcuna normativa anti-covid". 

Aumentare le corse, e dunque avere più orari sul tabellone delle partenze, però è impossibile. "Le tratte sono regolate da un contratto di servizio con la Regione - fanno sapere da Trenitalia - perché ci sono un tot di treni per un tot di orari. Ed è stabilito dal contratto di servizio, non da noi. Sui regionali non è previsto il posto a sedere, al contrario dei treni a lunga percorrenza, ecco perché la gente resta in piedi. Ma i treni non vanno mai in overbooking. Ognuno ha una capienza massima e questa viene sempre rispettata. Ci sono i capitreni a vigilare. Viene fatto un monitoraggio costante sia sulla composizione del mezzo che sul numero delle persone salite a bordo. Il conteggio dei viaggiatori ci permette così di migliorare le tratte e ridurre al minimo situazioni spiacevoli come questa". 

Non potendo aumentare gli orari, l'unica soluzione sembra essere dunque quella di monitorare la capienza degli stessi treni, col rischio però che qualcuno resti in stazione. "Stiamo studiando alcuni piani d'azione per risolvere il problema - concludono da Trenitalia - il prima possibile. Il massimo del disagio si raggiunge tra Isola delle Femmine e San Lorenzo. Intanto da subito interverremo cambiando treno per dare più posti. Il treno jazz, lascerà il posto a due minuetti accoppiati. Un modo per aumentare i posti". 

Il picco d'affluenza coinciderebbe con l'inizio dell'anno scolastico, sebbene lo scorso anno nello stesso periodo la situazione sembrava essere sotto controllo. "Monitorando la situazione giorno per giorno e sostituendo il vecchio treno con due minuetti, possiamo attenuare il disagio in vista di ulteriori passi avanti per risolvere definitivamente il problema. E' una prima azione volta a raggiungere una capienza massima tra posti a sedere e posti in piedi senza che i passeggeri viaggino stipati. Se non dovessimo raggiungere il risultato sperato provvederemo a mettere in campo altre soluzioni".  
 

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