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Cronaca Piazza Stazione Lolli

Piazza Lolli, il benzinaio prima di morire: "Mi ha sparato un uomo col pizzetto"

Il pomeriggio di sangue alla Esso potrebbe nascondere qualcosa in più rispetto a una semplice rapina. Il proprietario, infatti, è fratello di Francesco Nangano, ucciso nel febbraio 2013 e ritenuto vicino agli ambienti mafiosi di Brancaccio. Si indaga in tutte le direzioni

Una rapina finita male o un’esecuzione. La polizia indaga su più fronti per chiarire i contorni dell’assalto di ieri al distributore di carburante Esso di piazza Lolli, dove un colpo di pistola sparato a bruciapelo ha ucciso Nicola Lombardo (44 anni). Dopo un’operazione durata diverse ore al Civico, durante la quale gli sono stati asportati milza e parte del pancreas, l’uomo non ce l’ha fatta ed è morto poco dopo le ore 22. Con le ultime forze sarebbe riuscito a fornire pochi ma importanti elementi agli investigatori che, dopo aver ascoltato alcuni potenziali testimoni, starebbero cercando il colpevole nei quartieri Noce e Zisa. Si tratterebbe di un uomo con il pizzetto.

Lombardo, soccorso subito dopo l’accaduto, con un filo di voce sarebbe riuscito a riferire qualche dettaglio sull’accaduto. Il suo killer, che era in compagnia di un complice, si è fermato chiedendo di fare il pieno di carburante nell’auto. Poi avrebbe chiesto alla vittima dei soldi e gli avrebbe sparato un colpo con una pistola semiautomatica. A quel punto la fuga, senza neanche tentare di portare via i contanti. I due, secondo quanto avrebbe raccontato il benzinaio alla polizia, sono scappati a bordo di una Fiat Punto grigio scuro risalendo lungo via Dante. E diverse telecamere piazzate lungo la strada potrebbero aver ripreso l'auto in fuga. Chi impugnava la pistola pare fosse un uomo sulla sessantina.

Dalle frammentarie informazioni raccolte non sembrerebbe l’identikit ideale di un rapinatore che colpisce un esercizio commerciale. Per questa ragione la squadra Mobile starebbe vagliando altre ipotesi, come quella che potrebbe collegare l’accaduto al proprietario del distributore. Che risulta essere Salvatore Nangano, fratello di Francesco, legato agli ambienti mafiosi di Brancaccio e ucciso nel febbraio 2013 in via Messina Marine (VIDEO). In quell’occasione due killer lo raggiunsero a bordo di una motocicletta, a volto coperto, e lo freddarono mentre si trovava ancora in auto. Secondo gli investigatori “l’ordine di quella uccisione arrivò dal carcere”.

L’omicidio di ieri confermerebbe che quella di piazza Lolli è una piazza “calda”. Nel marzo 2014, infatti, due uomini sono stati fermati a bordo di un’auto rubata, con i volti coperti dal passamontagna e due pistole cariche. Si trattava di Fabio Pispicia, fratello di Salvo, considerato uno dei boss del mandamento di Porta Nuova, e Sergio Giacalone, meccanico della zona. Subito dopo l’arresto si era pensato a una rapina in preparazione, ma le successive indagini servirono a collegare quel commando, con ogni probabilità, a un omicidio avvenuto una settimana prima. Era il 12 marzo quando in via Eugenio l’Emiro venne fatto fuori Giuseppe Di Giacomo, pregiudicato di 47 anni. E così le indagini presero una piega diversa, cercando di fare luce su una possibile faida mafiosa.

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