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Cronaca

Il cric, le botte e i lividi: calci e pugni alla compagna, condannato a 4 anni

La vittima, ricoverata a Villa Sofia con un trauma facciale, ha deciso di raccontare agli inquirenti il suo calvario. Il giudice ha creduto alla versione della donna

Era la sua compagna, ma lui l’avrebbe aggredita diverse volte, ricoprendole le braccia e le gambe di lividi, e – a luglio scorso – sarebbe arrivato anche a cercare di colpirla con un cric. Stamattina l’uomo, A.V., è stato condannato a 4 anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Ad emettere la sentenza è stato il gup Nicola Aiello, davanti al quale il processo si è svolto con il rito abbreviato.

A.V. era finito agli arresti domiciliari il 26 luglio dell’anno scorso, il giorno in cui, dopo l’ennesima lite, la compagna aveva chiesto l’intervento dei carabinieri. I militari avevano rintracciato l’uomo sotto l’abitazione della vittima e non solo lo avevano trovato positivo all’alcoltest, ma nell’abitacolo della sua auto avevano rinvenuto anche un cric.

Quello che – secondo la denuncia della donna – avrebbe usato per cercare di colpirla. Lei, ricoverata a Villa Sofia con un trauma facciale, aveva deciso di raccontare agli inquirenti il suo calvario: A.V. l’aveva aggredita quel giorno, ma anche in altre circostanze, prendendola più volte a calci e pugni. Le foto di lividi e ferite sono state acquisite durante il processo e il giudice ha creduto alla versione della donna. Da qui la condanna per A.V.

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