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"No al re che firmò le leggi razziali", la scuola Vittorio Emanuele III diventa Margherita Hack

Da settembre l'istituto comprensivo nella zona di corso Calatafimi sarà intitolato all'astrofisica italiana, così come hanno deciso gli studenti dopo il suggerimento arrivato dalla senatrice Liliana Segre e promosso dall'allora sindaco Leoluca Orlando

La scuola cambia nome e a sceglierlo sono gli studenti. L'istituto comprensivo Vittorio Emanuele III, che conta tre plessi di scuola dell'infanzia, primaria e secondaria nella zona di corso Calatafimi, da settembre sarà intitolato a Margherita Hack. 

Una scelta, quella della scuola guidata dalla preside Tiziana Dino, che avviene in seguito a un "suggerimento" dato qualche tempo fa dalla senatrice Liliana Segre e condiviso dall'allora sindaco Leoluca Orlando. Fu proprio il Professore, due anni fa, a invitare le autorità scolastiche cittadine a cambiare il nome degli istituti intitolati a Vittorio Emanuele III, noto per aver apposto la propria firma sulle leggi razziali. 

In città sono due gli istituti intitolati a Vittorio Emanuele III: l'istituto tecnico di via Duca della Verdura e l'istituto comprensivo di via Terranova, appunto. Per il cambio nome, in lizza c'erano Nilde Iotti, Felicia Bartolotta Impastato e Margherita Hack, nomi di tre donne che secondo gli studenti avrebbero meritato di campeggiare sulla facciata della loro scuola. La scelta è così ricaduta sull'astrofisica italiana: donna forte, determinata, mente brillante, ma soprattutto figura carismatica. 

Essendo stata la prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia, ha svolto un’importante attività di divulgazione e dato un importante contributo alla ricerca per lo studio e per la classificazione spettrale di molte categorie di stelle. Attività in linea con l'istituto comprensivo di via Terranova. "Cambiare nome alla nostra scuola - spiega a PalermoToday la dirigente scolastica Tiziana Dino - è un segno di rinnovamento. Abbiamo deciso di intitolarlo a una figura moderna, che ha una tradizione da un punto di vista scientifico come la nostra storia che vanta di un importante dipartimento di matematica". 

L'iter, dunque, è iniziato un paio di anni fa e si è concluso positivamente. "Abbiamo affidato il compito agli alunni stessi - prosegue la preside - attraverso un concorso interno. Ogni classe ha proposto vari nomi, legati al mondo della legalità, della cultura e dell'arte, fino alla rosa di tre nomi. Il consiglio d'istituto ha poi scelto Hack, una donna che per noi è un faro: prima donna a dirigere un osservatorio astronomico, una donna determinata libera, divulgatrice, scrittrice, vicina al vissuto dei ragazzi, che ha saputo guidare generazioni di giovani e divulgare i valori della scienza, una studiosa a 360 gradi che parlava di libertà e si è scagliata contro ogni forma di violenza. Abbiamo creduto che potesse rappresentare i valori del nostro istituto".  

Nel 2021 la proposta è stata così inviata all'ufficio scolastico regionale (Usr) che, dopo aver acquisito la valutazione della giunta comunale, ha informato il prefetto inviando la documentazione completa. Dopo il parere favorevole da parte del ministero dell'Interno, il prefetto lo scorso dicembre ha dato l'ok all'ufficio scolastico regionale. A cambiare nome, così, sarà l'intero istituto comprensivo che comprende tre plessi (oltre quello di via Terranova, ci sono quelli di via Capitano Emanuele Basile e quello di piazzale Carpino). 

Giovedì 11 maggio la cerimonia di intitolazione alle ore 10: la giornata sarà aperta dalla musica dell'ensemble dell'istituto che, per l'occasione, suonerà l'inno di Mameli e il brano "Respiro del mare". Durante la mattinata saranno anche presentati il nuovo logo della scuola e un quadro con il volto di Margherita Hack, realizzati da due studenti durante un corso di digital painting. A benedire il nuovo corso sarà Don Luciano Fricano, parroco del quartiere. 

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