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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Partinico

Investono 100 mila euro pur non avendo esperienza e perdono tutto: la banca condannata a risarcire l’intera somma

Protagonista una coppia di Partinico che nel 2009 persero uno dei loro tre figli in un incidente stradale per il quale furono risarciti

Colpiti da un lutto per un tragico incidente stradale che costò la vita al figlio, una coppia di Partinico investe i 100 mila euro ottenuti come risarcimento, ma perde tutto per aver puntato su obbligazioni sbagliate. Lo studio Palmigiano e Associati assiste i coniugi e la banca, Monte dei Paschi di Siena, viene condannata a restituire l’intera somma. Ma ecco nel dettaglio la vicenda. Protagonisti un uomo, contrattista precario al Comune di Partinico e la moglie, casalinga. I due nel 2009 persero uno dei loro tre figli in un incidente stradale per il quale furono risarciti successivamente con centomila euro. Una cifra che non può mai compensare una perdita così grande ma che per la loro situazione patrimoniale (l’unico reddito a loro disposizione era uno stipendio di 850 euro mensili), era assolutamente da tutelare anche per poter garantire un domani il futuro delle altre due figlie. Così la coppia decise conservare i soldi in banca, andando nella filiale di Partinico del Monte dei Paschi di Siena.

Dopo qualche anno vennero insistentemente contattati dai funzionari dell’istituito di credito, che suggerivano loro di investire in titoli che a detta della banca non solo erano sicuri, ma avrebbero pure garantito dei guadagni. Una operazione consigliata senza considerare la totale mancanza di esperienza dei coniugi in materia, oltre che nessuna competenza al riguardo (entrambi hanno come titolo di studi la terza media). Così, a seguito dei consigli e delle rassicurazioni, nel 2014, la coppia firmò i documenti per l’acquisto di un pacchetto di obbligazioni, investendo l’intera somma. Ma nel giro di due anni, la situazione precipitò e nel 2016 la coppia venne contattata urgentemente dai funzionari della filiale per disinvestire immediatamente le obbligazioni di cui erano titolari e ad acquistare un altro prodotto per una somma di 85 mila euro. Dopo qualche anno, nel 2018, l’amara sorpresa: avevano perso tutto. Disperati e provati dalla vicenda, che rendeva ancora più “maledetta” quella somma ottenuta dopo l’incidente, decisero di affidarsi allo studio legale Palmigiano e Associati, che si occupa da oltre trent’anni di tutela di imprese e privati nei confronti delle banche. A seguirli, Alessandro Palmigiano, managing partner dello studio, e l’avvocato Elisabetta Violante, avviando così un giudizio davanti al tribunale di Palermo.

Gli avvocati Elisabetta Violante e Alessandro Palmigiano

Palmigiano e Violante hanno evidenziato quindi la violazione degli obblighi informativi previsti dalla normativa di settore, sia con riferimento alle caratteristiche degli strumenti finanziari oggetto dell’investimento effettuato, che all’adeguatezza dello stesso rispetto al proprio profilo di rischio.  In sostanza, la banca conosceva le limitate competenze in materia di prodotti finanziari dei correntisti, i quali non avevano mai acquistato prodotti azionari e/o illiquidi, non conoscevano prodotti speculativi ma avevano come reale obiettivo destinare alle figlie quella somma. Il tribunale di Palermo, V sezione civile, con il giudice Claudia Turco ha dato ragione a Palmigiano e Associati, condannando la banca a restituire il capitale perso, evidenziando che, nel caso in esame, “l’attività di profilatura sia stata quanto meno frettolosa e superficiale, se non addirittura mirata a rendere il profilo (apparente) del cliente adeguato all’investimento, invece che a verificare l’adeguatezza di quest’ultimo al profilo effettivo degli investitori”, violando le norme a tutela dei correntisti. Allo scadere dei trenta giorni, l’istituto di credito ha però presentato appello.

“Siamo felici del risultato – hanno dichiarato gli avvocati Alessandro Palmigiano ed Elisabetta Violante – perché sapevamo che per i clienti era importante recuperare la cifra per il futuro delle figlie, dopo la tragedia vissuta. La sentenza rende giustizia ai clienti coinvolti, spianando la strada anche ad altri risparmiatori, e condanna una serie di pratiche illecite purtroppo spesso comuni nel mondo finanziario. Non è accettabile che i risparmi di tante persone vengano messi a rischio con tanta superficialità”

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