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Cronaca Palazzo Reale-Monte di pietà

"Andatevene o vi sparo in testa", proprietario sfratta famiglia di tunisini e finisce a processo

Rinviati a giudizio Vincenzo Silvestri e suo figlio Graziano che avrebbero cacciato con la forza gli stranieri e i loro tre figli piccoli da una casa del Capo, lasciandoli per strada in piena notte. La difesa: "Non pagavano l'affitto, nessuna estorsione"

"Vi sparo in testa", così avrebbero detto a una famiglia di tunisini, incuranti della presenza di tre bambini piccoli, prima di sfrattarli con la forza da una casa del Capo e di lasciarli in piena notte in mezzo alla strada. Adesso Vincenzo Silvestri, proprietario dell'abitazione, e suo figlio Graziano, sono stati rinviati a giudizio per estorsione e ricettazione dal gup Claudia Rosini. Le vittime si sono costituite parte civile.

Il violento episodio risale a gennaio di due anni fa quando, secondo il sostituto procuratore Alfredo Gagliardi, gli imputati si sarebbero presentati nell'appartamento che avrebbero affittato - senza contratto - alla famiglia di stranieri. Avrebbero intimato agli inquilini di andare via, con minacce pesanti. Genitori e figli, rimasti senza un tetto e terrorizzati, si erano subito rivolti alle forze dell'ordine, che si erano attivate anche per cercare di proteggerli.

Per la difesa I fatti sarebbero andati in tutt'altro modo: la discussione tra proprietari ed inquilini sarebbe nata perché da diversi mesi i tunisini non avrebbero pagato l'affitto. Così Silverstri padre li avrebbe messi davanti ad una scelta: pagare e regolarizzare il contratto oppure andarsene. Nessuna richiesta estorsiva, sostiene dunque la difesa. E il tribunale del Riesame aveva in parte accolto questa versione, derubricando il reato di estorsione in quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni.

L'altra accusa è quella di ricettazione, legata al fatto che - dopo la denuncia delle vittime - in casa di Silvestri erano stati ritrovati diecimila euro in contanti. Per la Procura sarebbero proventi di attività illecite, mentre la difesa afferma che la somma avrebbe dovuto essere utilizzata per l'acquisto di una macchina. Il processo inizierà in tribunale nelle prossime settimane.

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