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Cronaca Tribunali-Castellammare / Via Maqueda

LETTORI. Cronaca di un fermo notturno per le vie del centro

Il racconto di Fabrizio Fundarò in una lettera alla redazione di PalermoToday: "In 5 armati di coltello hanno aggredito due ragazzi davanti a noi. Mentre tanta gente si girava dall'altra parte ho chiamato il 113. Prima pensavo non mi credessero, ma poi..."

Riceviamo e pubblichiamo:

Il titolo che do alla schifosa storia che sto per raccontare, fatti accaduti sabato sera per le vie del centro di Palermo. Mi trovavo insieme alla mia ragazza, Giulia, in un famoso locale del centro, in via del Celso; Giulia si accorge di aver dimenticato il suo smartphone in auto e decide quindi di andare in fretta a riprenderlo dato che non si sa mai. Il ladruncolo è sempre dietro l'angolo. Nemmeno il tempo di far uscire dalla mia testa questo pensiero che ci ritroviamo accanto a dei ragazzi che come noi si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Da una stradina laterale escono 5 ragazzi: capelli rasati, abbigliamento da far rabbrividire, facce da galera e armati di coltellino. In un attimo i 5 si scagliano contro i ragazzi che nel frattempo ci avevano superato di circa 5 passi, gli puntano dei coltelli alla gola e gli dicono "Rammi u telefonino e i picciuli". 5 passi, solo 5 e quei due saremmo stati io e la mia ragazza. Giulia capita la situazione scappa lontano, io mi blocco un attimo. La voglia di aiutare quel ragazzo che sì e no avrà avuto forse 2 anni in meno di me era tanta. Vederlo piangere mentre questi stronzi gli rubavano tutto mi ha fatto salire una rabbia enorme! Ero fermo.

Alzo gli occhi e vedo Giulia girarsi verso di me, il suo sguardo viene rapito da uno di quelli armati di coltello e la prima reazione è stata quella di correre verso la mia amata e di lasciare quella strada il più in fretta possibile. Una volta arrivati sul corso principale, via Maqueda, non ci ho pensato 2 volte e ho subito chiamato il 113 che dopo avermi chiesto una descrizione e aver un po’ tergiversato chiedendomi se fossi sicuro dell'accaduto e se i presenti non stessero "babbiando", ha mandato una volante a controllare. Ero arrabbiato, avrei voluto aiutare subito quel ragazzino che in quel momento dio solo sa come si sarà sentito. Ero furioso perchè mi sentivo un po’ preso in giro dalla polizia che sembrava aver dato pochissimo conto alla mia segnalazione. Ma ero iracondo perchè nessuno dei presenti ha fatto nulla. Perchè dopo averlo raccontato ai nostri conoscenti ci hanno risposto "E che ci fa? dai tornate qui al locale" non capendo che abbiamo rischiato una rapina per andare in un postaccio in cui mai più metterò piede.

Calmati gli animi e tornati verso casa ricevo una chiamata da un numero privato, mi accosto, rispondo: era la chiamata che speravo di ricevere. Gioia a palate. "Buonasera signor Fundarò, abbiamo fermato i 5 ragazzi che ci ha descritto, può confermarmi che si tratta di 5 ragazzi di cui uno col giubbino rosso, i capelli rasati, il viso scarno armato di coltellino?” Sì per Dio: sono loro. "La ringraziamo, adesso verranno processati per direttissima per rapina a mano armata ed estorsione".

Ma voi omertosi senza spina dorsale presenti lì in quella stessa strada insieme a quei delinquenti. Nel momento in qui vi siete girati dall'altra parte, siete diventati complici e spero che un giorno vi capiti quello che è successo a noi. Per fortuna siamo riusciti a scappare per un soffio ma il solo pensiero di trovarmi 5 passi (un metro!!) più avanti e di subire io l'agguato di quei vermi e sapere che nella mia schifo di città nessuno ha il coraggio di aiutare o di denunciare i fatti di criminalità mi fa capire che forse sono io di troppo in questo luogo.

Sono le persone come me e Giulia che denunciano, si ribellano a questo schifo di realtà che per voi è ormai diventata normalità e ci venite a dire "ma solo per un fermo tornate a casa?" che ormai sono diventate "estranee". Dovete capire che subire o assistere a un furto non è normalità, dovete capire che se guardate e non fate niente voi siete complici. Dovete capire che la libertà di comprarsi l'ultimo smartphone e non dover aver paura di tirarlo fuori mentre si passeggia per le vie del centro è sacrosanta. Vi volete svegliare? La polizia è pronta ad aiutarci ma dovete darvi una svegliata!

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