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Cronaca

Il tramonto del Baby Luna, chiude lo storico bar

Dopo 44 anni saracinesche abbassate nel noto punto di ritrovo sulla circonvallazione: "L'ultima mazzata? Le limitazioni sul ponte Corleone". A casa i nove dipendenti: "Ci sentiamo umiliati", dice uno di loro a PalermoToday

Ci vediamo al Baby Luna? Da oggi non più. Lo storico bar alle porte della città che i palermitani hanno sempre considerato il quinto punto cardinale chiude per sempre. Saracinesche abbassate nel punto di ritrovo sul ponte Corleone e nove lavoratori a casa. Aperto dal 1978, l’insegna Baby Luna è da quasi mezzo secolo punto di riferimento per lavoratori e viaggiatori che da lì passavano ogni qualvolta erano diretti verso i paesi per gite fuoriporta o la Sicilia orientale per un viaggio di lavoro.

Bar, caffetteria, ristorante, pizzeria e pub, dal 2009 vendeva anche tabacchi, servizio che implementò ancora di più il successo di quel luogo iconico considerato per certi versi fatiscente perché immutato nel tempo, ovvero da quando ha aperto. Questa mattina la Ge.Co. - Gestioni Commerciali srl - ha consegnato le lettere di licenziamento ai nove dipendenti che, da domani, resteranno senza un lavoro. Un pasticcere, un rosticcere, quattro banconisti e tre cassieri sono stati licenziati. Sembrerebbe che dietro alla scelta di cessare l’attività, ci sia l’impossibilità a sostenere i costi.

Ponte Corleone a una corsia, la disperazione del Baby Luna: "Per noi una disgrazia, calo superiore al 70%"

La pandemia da una parte, con riaperture a singhiozzo e le varie limitazioni impostate per far fronte allo stato d'emergenza, ponte Corleone a un’unica corsia e traffico impazzito dall’altra, avrebbero dato il colpo di grazia. Un mix che non ha lasciato scampo al Baby Luna, gestito dalla famiglia Fiore. Le raccomandate consegnate a mano ai nove lavoratori hanno ad oggetto il licenziamento per cessazione attività.

A seguito della delibera del Cda, la GeCo ha così comunicato che chiuderà immediatamente il locale al civico 1.843 di viale Regione Siciliana e procederà subito al licenziamento per giustificato motivo oggettivo. “Una scelta inevitabile - si evince dal documento firmato da un membro della famiglia Fiore - che scaturisce dalla conclamata e duratura crisi economico-finanziaria in cui da anni versa la società che, per effetto della recente e attuale pandemia, nonché per le evidenti ripercussioni relative alle note limitazioni della viabilità sul ponte Corleone, è divenuta irreversibile”.

Una tegola a pochi giorni dalla Pasqua, segna il tramonto del Baby Luna. “Da quando è iniziata la pandemia le cose vanno male - racconta a PalermoToday uno dei dipendenti -, stentavano a pagarci. Quando il 23 dicembre hanno chiuso il ponte, a qualche ora dal Natale più atteso di sempre, perché aspettavamo le feste per poter prendere una boccata d’ossigeno, il bar è divenuto completamente inaccessibile per via della situazione catastrofica che interessa il Ponte Corleone. Siamo riusciti a sopravvivere al Covid, ma quando da una settimana all’altra la strada è stata chiusa tutto è precipitato”.

La notizia che qualcuno si aspettava ma che nessuno voleva ricevere è però arrivata. “Gli stipendi non venivano pagati regolarmente, la società ha stentato a farcela - prosegue nel racconto a PalermoToday l’ex lavoratore -. Dunque se da una parte lo immaginavamo, dall’altra speravamo che qualcuno ci potesse aiutare. Adesso ci sentiamo umiliati. L’azienda non ci aveva anticipato nulla, nulla è mai trapelato in questi mesi. Anche se avevamo occhi per osservare. La roba restava tutta là. Qualche giorno fa di 25 pezzi di rosticceria ne sono stati venduti appena 8. Nei tempi d’oro la produzione arrivava fino a 400 pezzi. Siamo arrabbiati perché ci siamo sentiti abbandonati, ma non con la ditta. Loro non c’entrano nulla. Ci avrà sulla coscienza il Comune di Palermo che si è dimenticato di noi”.

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