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Cronaca

Furti di carburante e attrezzature alla Rap, arrestati 5 dipendenti

Dopo pedinamenti e interccettazioni è scattato il blitz. Eseguiti 5 provvedimenti di custodia cautelare domiciliare e 4 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Dalla Questura: "Trafugavano circa 300 litri di gasolio al giorno dall'autoparco aziendale"

Rubavano centinaia e centinaia di litri di gasolio dai mezzi dell'azienda per cui lavoravano: la Rap. La polizia ha eseguito nove misure cautelari nei confronti di altrettante persone, accusate di furto di carburante e beni aziendali. Sono stati intercettati, pedinati e filmati mentre riempivano le taniche nell'autoparco di via Ingham, nella zona del centro commerciale Forum Palermo (ECCO COME RUBAVANO - VIDEO). Nella notte appena trascorsa, mentre si trovava al porto, il sindaco Orlando ha espresso il proprio apprezzamento al questore Guido Longo per l'operazione che ha portato all'arresto dei dipendenti.

Ai domiciliari sono finiti Antonio Cardinale, Giovanni Di Franco, Carmelo Iacò, Francesco Mancuso e Salvatore Messina, mentre sono stati sottoposti all'obbligo di firma Accursio Cacciabaudo, Rosario Giglietti, Maurizio Lanzarone e Girolamo Iacò (quest'ultimo non è un dipendente Rap). L'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Dino Petralia e dal sostituto procuratore Pierangelo Padova hanno permesso di accertare come rubassero sia durante l'orario di lavoro che di notte.

GUARDA ANCHE: RUBAVANO PURE LA CARTA IGIENICA - VIDEO

"Le indagini hanno accertato episodi di furti e ruberie - spiegano dalla Questura - che avevano determinato la spoliazione della ditta, letteralmente razziata di carburante e beni aziendali di ogni sorta. Approssimativamente è stato calcolato che, durante il periodo oggetto delle indagini, siano stati trafugati circa 300 litri di gasolio al giorno appartenenti alla ditta". Ma nel blitz della polizia sono state sequestrate anche attrezzature sottratte all'azienda, come tute e scarpe da lavoro. Per rubare il carburante, e volendo garantire gli addetti alle colonnine, i dipendenti "infedeli" facevano sì che gli automezzi della Rap venissero riforniti con un quantitativo inferiore rispetto a quello materialmente erogato, con tanto di relativa documentazione.

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"L'eccedenza" veniva invece versata nelle taniche, poi trasportate in altro luogo attraverso gli stessi mezzi aziendali. "Successivamente - spiegano dalla Questura - sarebbe stato smistato e ceduto a terzi a prezzi competitivi". Per portare a termine il piano, i dipendenti si facevano aiutare da alcuni familiari, impegnati ad agevolare la vendita del prodotto all'esterno per un euro al litro. Ma non si accontentavano solo del gasolio, tanto da rubare anche tute da lavoro, sacchi, mazze, scope, carta igienica, detersivi e arnesi vari. E' stato accertato che il figlio di uno degli arrestati vendesse a Ballarò i prodotti, chiaramente riconducibili ad Amia e Rap.

L'inchiesta segue un'indagine condotta già nel 2013 e che portò in carcere altri cinque impiegati. Anche loro furono colti in flagrante dagli agenti del commissariato Brancaccio. Gli agenti erano riusciti a filmarli mentre si intrufolavano nell'autoparco aziendale, sorprendendoli a rubare circa 150 litri di carburante destinato agli autocompattatori. Lo Procura palermitana, appena una settimana fa, aveva aperto un fascicolo relativo ai disservizi della Rap e alle vicende relative alle rivendicazioni sindacali interne all'azienda e agli esterni risvolti di pubblica necessità della raccolta dei rifiuti solidi urbani.

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