rotate-mobile
Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Fatture false e dipendenti trasferiti per evadere tasse e contributi, 5 arresti: sequestrati 4 milioni

Operazione Vanish Vat della guardia di finanza che ha svelato i rapporti esistenti tra alcune società attive nel settore del trasporto merci. Gli indagati avrebbero ideato un sistema per non pagare Iva e Ires, portando fra le altre cose al fallimento un'azienda con debiti per 22 milioni

False fatture, società cartiere, spostamenti di dipendenti da un'azienda all’altra mascherati da dimissioni volontarie. Tutto studiato a tavolino per raggirare il sistema creando buchi milionari tra tasse mai pagate e contributi mai versati. Cinque persone sono state arrestate questa mattina dalla guardia di finanza di Palermo con l’operazione Vanish Vat. Nella stessa ordinanza cautelare il gip ha disposto il sequestro preventivo di oltre 4 milioni di euro, somma pari all’ammontare dell’evasione d’imposta accertata dagli investigatori. In carcere va Francesco Gambino (55 anni), ai domiciliari invece Francesco Paolo Sanzo (47), Eugenio Leticia (52), Giuseppe Teresi (50) e Gianpiero Anello (51).

"Abbiamo 5-6 aziende che fanno questo lavoro" | le intercettazioni

A condurre le indagini, sotto il coordinamento della Procura, sono stati i miliari del Nucleo di polizia economico-finanziaria, Primo gruppo tutela entrate, attraverso analisi documentali, intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno permesso di scoprire "un complesso meccanismo fraudolento - spiegano le fiamme gialle - articolato sulla creazione di una serie di società di comodo asservite a un gruppo imprenditoriale palermitano operante nel settore del trasporto merci (Gambino group srl, ndr)".

Le società erano riconducibili a Gambino e grazie all’evasione d’imposta - tra il 2013 e il 2018 - avrebbero prodotto fatture false per oltre 16 milioni avvantaggiando le uniche due imprese realmente operative. L’obiettivo era quello di "abbattere illecitamente il reddito imponibile - spiegano ancora dalla Finanza - attraverso la contabilizzazione di costi fittizi, concentrando inoltre sulle società cartiere tutti gli obblighi contributivi, previdenziali e assistenziali che risultavano a carico del datore di lavoro".

La gestione dei lavoratori era caratterizzata da continui passaggi fra una società e l'altra. "Lo schema illecito - sottolineano gli investigatori - ha determinato il mancato assolvimento degli obblighi fiscali in materia di Iva e Ires, ma anche l’omesso versamento dei contributi assistenziali e previdenziali spettanti ai lavoratori. Il sistematico inadempimento dei debiti ha provocato il dissesto finanziario di una delle principali società coinvolte, dichiarata fallita dal Tribunale di Palermo a aprire scorso con debito erariale di oltre 22 milioni di euro”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fatture false e dipendenti trasferiti per evadere tasse e contributi, 5 arresti: sequestrati 4 milioni

PalermoToday è in caricamento