Uccise rapinatore allo Scaro, 6 anni dopo la mafia lo fece fuori per vendicarsi: ricordato il carabiniere Giaccone
Oggi il 35° anniversario della morte: il militare dell'Arma fu assassinato in via Giovanni Verga, nel cuore del quartiere Albergheria, mentre si trovava alla guida della sua auto
Oggi, in occasione del 35° anniversario dell morte del carabiniere in congedo Rosario Pietro Giaccone, medaglia d’oro al valor civile, ha avuto luogo alle 9 la cerimonia commemorativa nel cimitero di Monreale. Sono intervenuti il comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, Giuseppe De Liso, il presidente del Consiglio comunale di Monreale Marco Intravaia insieme ad altre autorità civili e militari e ai familiari di Giaccone
Rosario Pietro Giaccone si era arruolato nell’Arma come carabiniere ausiliario, tra il settembre 1979 e il settembre 1980 ha prestato servizio alla Stazione di Palermo Falde. Il 17 giugno del 1980, mentre era impegnato in un’attività di servizio all’interno del mercato ortofrutticolo di Palermo, insieme a un sottufficiale, è intervenuto per sventare una rapina. Nella circostanza esplose con la sua pistola di ordinanza alcuni colpi che ferirono mortalmente uno dei rapinatori.
A distanza di oltre sei anni - alle 10 circa del 17 novembre 1986 - in via Giovanni Verga, nel cuore del quartiere Albergheria, mentre si trovava alla guida della sua auto, venne avvicinato da tre killer che esplosero al suo indirizzo diversi colpi d’arma da fuoco, provocandone la morte. Le indagini hanno consentito di documentare come l’omicidio fu ordinato da Cosa nostra a distanza di anni per vendicare la morte di quel rapinatore.
Il 13 aprile 2006 Giaccone è stato insignito della Medaglia d’Oro al Merito Civile “alla memoria” con la seguente motivazione: “Giovane carabiniere in congedo, veniva barbaramente crivellato da colpi d’arma da fuoco in un vile agguato, riconducibile ad una vendetta perpetrata nei suoi confronti da una famiglia mafiosa. Fulgido esempio di elette virtù civiche ed elevato spirito di servizio”.
